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Cisl: Bentivogli, in 2015 da Fim e Femca al via sindacato industria 2.0

11 novembre 2014 | 13.19
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L'intervista al segretario nazionale della Fim Cisl in procinto di prendere il posto di Beppe Farina alla guida del sindacato.

Marco Bentivogli, segretario nazionale della Fim Cisl
Marco Bentivogli, segretario nazionale della Fim Cisl

"Nella primavera del 2015 lanceremo il primo grande sindacato dell'industria italiano, che metterà insieme metalmeccanici e lavoratori del tessile, della chimica, delle acciaierie, così come già avviene in Europa". Così Marco Bentivogli, segretario nazionale della Fim Cisl, che giovedì dovrebbe essere eletto al posto di Giuseppe Farina alla guida dei metalmeccanici di via Po, spiega a Labitalia le prossime tappe del processo di unificazione delle federazioni di Fim e Femca.

"Dovrà essere un sindacato nuovo, 2.0, capace di dare cittadinanza sindacale -sottolinea Bentivogli- agli 'invisibili', e cioè a tutti coloro che fino a questo momento non l'hanno avuta. Dobbiamo dire addio ai vecchi riti del sindacato, che sono ormai superati, tenete conto di giovani e lavoratori precari, e non solo, che troppo spesso sono stati trascurati".

E per far questo nel sindacato "ha già preso il via -spiega Bentivogli- un processo di semplificazione e sburocratizzazione, che dovrà portare anche a una svolta generazionale".

"Dovremo parlare non solo a chi nelle grandi aziende, ma anche a tutti gli altri, aprirci quindi alla nuova rappresentanza", avverte.

E nelle richieste dell'organizzazione ci sarà la necessità "di far ripartire il Paese, che ha perso centinaia e centinaia di migliaia di posti di lavoro nell'industria, ha grossi ritardi nelle infrastrutture, l'energia più cara d'Europa". "Ed è un Paese -conclude- che non ha materie prime e deve sbloccare i freni che ha nella burocrazia per imprese e lavoratori".

Sui temi del giorno Bentivogli chiude la porta alla possibilità di uno sciopero generale. "Noi rispettiamo -spiega- chi ha scelto questa strada, è una scelta legittima. Ma in questo momento lo sciopero generale rischia di essere non utile per il sindacato e i lavoratori".

"La protesta del sindacato -sottolinea Bentivogli- deve essere sempre accompagnata dalla proposta. Noi pensiamo che sia necessario, per avere un ruolo positivo del sindacato, sottrarsi a questo scontro che si è creato tra chi, il governo, non è forse disponibile al confronto, e la Cgil".

Per Bentivogli, l'atteggiamento della Fiom e della Cgil "contribuiranno a condurre i lavoratori a un''eroica' sconfitta". "Quando si abbandonerà questo scontro politico e si riacquisterà una certa agibilità sindacale, noi siamo pronti a discutere", rimarca.

E per Bentivogli "l'articolo 18 è una tutela importante, fondamentale. Ma il dibattito su di esso è un'arma di 'distrazione' di massa. Secondo noi, una mediazione possibile sarebbe il contratto a tutele crescenti che elimina le altre forme contrattuali". "Sarebbe una soluzione utile -sottolinea Bentivogli- per superare i dualismi, ma non per creare posti di lavoro, che non si creano per decreto ma con gli investimenti".

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