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Australia: Isis, la regione degli avocado che non vuole cambiare nome

01 dicembre 2015 | 12.20
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La ferramenta a Isis, nel Queensland (Foto da Facebbok)
La ferramenta a Isis, nel Queensland (Foto da Facebbok)

Non hanno alcune intenzione di cambiare nome alla loro regione o alla squadra di rugby perché per i residenti di Isis, nel Queensland, in Australia, non ci sono collegamenti tra la denominazione della fertile contea famosa per i suoi avocado e l'organizzazione terroristica responsabile di decine di stragi in tutto il mondo, tra cui quella di Parigi.

Isis si trova a sud di Bundaberg e ad ovest di Hervey Bay. Ha una superficie complessiva di poco più di 1.700 kmq, con la città di Childers al centro, dove vivono circa 7mila persone. E con il Califfato proclamato tra Siria e Iraq da Abu Bakr al Baghdadi condivide solo il nome che, ha spiegato Tony Ricciardi, un ex amministratore locale e oggi consigliere di Bundaberg, "ha un senso totalmente diverso e totalmente avulso da loro, che hanno una base religiosa. Questa regione è stata chiamata così per la sua ricchezza, per il terreno fertile, in riferimento alla Dea egizia della maternità Iside (o Isis). Abbiamo uno dei più grandi frutteti di macadamia e avocado della zona".

Tuttavia Ricciardi, che la scorsa settimana ha partecipato a diversi programmi televisivi per difendere il nome della contea, ha riconosciuto che potrebbero esserci degli inconvenienti e delle incomprensioni soprattutto all'estero. Ciò nonostante, è stato contattato da molta gente che si è congratulato con lui per la presa di posizione. "Isis è il nome che porta da sempre, sin dal 1870. E in tutti questi anni è sempre stato conosciuto così - ha detto il consigliere - l'autostrada Isis è una strada statale, molte aziende tra cui la farmacia, il negozio di ferramenta, il liceo, e il Golf Club utilizzano il nome Isis. Abbiamo Sud Isis, Isis Nord e tutte le cittadine in mezzo hanno il riferimento a Isis. Non cambieremo certo le cose".

A non voler cambiare è anche la squadra locale, gli Isis Devil. "La Lega ha cercato di farci cambiare il nostro nome, ma noi abbiamo puntato i piedi. Portiamo questo nome da molto tempo, gli altri luoghi possono fare quello che vogliono, ma noi siamo orgogliosi di chiamarci così”, ha rivelato Kevin Grant, uno dei portavoce dell’associazione sportiva.

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