cerca CERCA
Giovedì 25 Aprile 2024
Aggiornato: 15:18
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Berlusconi: "Da oggi avanti con più serenità, percorso Fi non cambia"

18 luglio 2014 | 15.38
LETTURA: 3 minuti

L'assoluzione in appello sul caso Ruby mette in salvo l'agibilità politica e ne rafforza la leadership interna ed esterna a pochi giorni dal "rinnovo" del patto del Nazareno

Berlusconi:

''Da oggi possiamo andare avanti con più serenità. Il percorso politico di Forza Italia non cambia. Credo che questo sia nell'interesse dell'Italia, della democrazia, della libertà''. Così Silvio Berlusconi in una nota dopo l'assoluzione in appello per il caso Ruby.

Berlusconi ha lasciato pochi minuti dopo la notizia della sentenza la residenza di Cesano Boscone dove svolge l'affidamento ai servizi sociali. L'ex premier aveva fatto fermare la sua auto per qualche attimo e abbassato il finestrino, per raccogliere i complimenti di una esultante sostenitrice per l'assoluzione ottenuta nell'ambito del processo Ruby. "Le preghiere sono servite", ha sottolineato tra l'altro la signora. Poi Berlusconi è ripartito senza rilasciare dichiarazioni. ''E' il giorno più bello della mia vita. Ho pianto come una bambina. Giustizia è fatta'', Francesca Pascale, compagna di Silvio Berlusconi, esulta accogliendo il leader di Forza Italia di ritorno da Cesano Boscone. Subito dopo Francesca Pascale e il leader di Fi sono andati a pranzo ad Arcore con i figli dell'ex premier, Marina e Piersilvio, e gli avvocati.

L'assoluzione in appello sul caso Ruby mette in salvo l'agibilità politica e ne rafforza la leadership interna ed esterna a pochi giorni dal "rinnovo" del patto del Nazareno. Il Cavaliere deve guardarsi da altri processi che potrebbero togliergli serenità, ma il verdetto di oggi cambia drasticamente il quadro di rischio tratteggiato finora. L'ex premier non deve più temere l'ipotesi di essere confinato ai domiciliari o addirittura quella del carcere, potrà spegnere tranquillamente a settembre le sue 78 candeline, e potrà archiviare anche il rammarico per il no alla grazia da parte del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Con un verdetto diverso, se fosse stato condannato e se la sentenza fosse stata confermata in Cassazione, sarebbe caduto l'indulto concesso nel processo per i diritti tv, quando la pena a quattro anni di carcere per frode fiscale si è trasformata in dodici mesi di affidamento in prova ai servizi sociali. E senza lo sconto di tre anni determinato da quell'indulto, Berlusconi avrebbe dovuto scontare la somma algebrica delle due condanne, pari a 10 anni. Ora, se appare certo certo che la procura generale ricorrerà in Cassazione contro l'assoluzione, è altrettanto ovvio che il verdetto 'riabilita' l'ex premier, che si è sempre dichiarato innocente.

Innegabile anche la vittoria dei "nuovi" difensori del Cavaliere, Franco Coppi e Filippo Dinacci, che hanno preso il posto di Nicolò Ghedini e Piero Longo dopo il coinvolgimento di questi ultimi nell'inchiesta milanese Ruby ter. Quest'ultima indagine è una delle vicende giudiziarie che ancora pendono sul capo di Berlusconi insieme al 'caso escort' su cui indaga la Procura di Bari e all'inchiesta sulla compravendita di senatori che lo vede imputato a Napoli. Senza dimenticare il capitolo economico: la causa di divorzio da Veronica Lario e la causa civile sul Lodo Mondadori che riprenderà in autunno.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza