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Berlusconi frena sul referendum: "Meglio proposta unitaria di riforme"

19 settembre 2019 | 16.37
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Silvio Berlusconi (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Silvio Berlusconi (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

Piuttosto che un referendum abrogativo, meglio presentare una proposta di legge unitaria di riforma elettorale, che garantisca sì la rappresentanza, ma soprattutto la governabilità. Silvio Berlusconi, raccontano fonti azzurre all'Adnkronos, è pronto a chiedere agli alleati Salvini-Meloni (nell'ambito di un coordinamento unitario dell'opposizione di centrodestra) di sedersi attorno a uno stesso tavolo per definire insieme una proposta di riforma costituzionale ed elettorale da presentare al governo giallorosso.

Ieri, dopo un giro di telefonate con i coordinatori regionali di Fi che gli chiedevano lumi sul referendum abrogativo lanciato dalla Lega per togliere la parte proporzionale dal Rosatellum e trasformare la legge vigente in un maggioritario puro, il Cav. avrebbe invitato tutti alla cautela, rinviando ogni giudizio solo dopo un approfondimento tecnico ad hoc da parte degli uffici legislativi dei gruppi forzisti.

Solo dopo l'esito di questa valutazione, visti anche i dubbi di legittimità costituzionale legati alla proposta referendaria di Salvini, la palla passerà poi all'attenzione dell'ufficio di presidenza di Fi per arrivare all'ok definitivo. Berlusconi avrebbe, quindi, rassicurato tutti che, in ogni caso, sarà lui a dettare la linea politica, anche sul nodo delle riforme, e lo farà domenica mattina, nell'intervento di chiusura della manifestazione di Viterbo 'L'Italia e l'Europa che vogliamo', organizzata da Antonio Tajani. La priorità, si sarebbe raccomandato l'ex premier, è adottare un sistema elettorale, di tipo proporzionale o maggioritario poi si vedrà, che però assicuri, innanzitutto, la stabilità con i 'numeri' necessari per governare il Parlamento.

Un ragionamento, raccontano, che non esclude quindi il ritorno al maggioritario purché si arrivi a un sistema elettorale con un premio di maggioranza e che favorisca alleanze e accordi di programma prima del voto e non dopo. Gli azzurri proporzionalisti, infatti, mettono in guardia "dal rischio che con il maggioritario l'alleanza dei sovranisti sia autosufficiente, penalizzando così Fi''.

Per Berlusconi, quindi, meglio presentare a M5S-Pd una proposta unitaria di riforma complessiva, che una consultazione popolare per abrogare un pezzo solo di una legge elettorale, come vuole la Lega. Tradotto: evitiamo di ritrovarci nella situazione paradossale di un centrodestra vittorioso con oltre il 40% dei consensi, ma non in grado di governare, perché privo dei 'numeri' necessari in Parlamento.

Ieri Giacomoni, a quanto si apprende, ha inviato via whatsapp un messaggio a tutti gli amministratori regionali forzisti, a nome del Cav, per informarli sulla strategia di Arcore. ''Cari amici - si legge nel testo - vi invito a dire ai nostri capigruppo nei Consigli regionali e ai nostri governatori, che in merito al referendum sulla legge elettorale, trattandosi di un argomento tecnico, abbiamo chiesto ai nostri uffici legislativi un approfondimento. Per questo motivo - assicura Giacomoni - è bene attendere gli esiti degli approfondimenti e poi domenica a Viterbo definiremo la linea politica, insieme al presidente Berlusconi''.

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