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Berlusconi: "Io martire, sono stato allontanato con un uso politico della giustizia"

12 ottobre 2014 | 13.23
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Il Cav si collega telefonicamente con il seminario del 'governo ombra' di Gianfranco Rotondi a Saint Vincent: "Nessuno lo ricorda, ma non siamo più una democrazia" perché quello di Renzi è "un esecutivo non eletto dal popolo".

Silvio Berlusconi (Infophoto) - INFOPHOTO
Silvio Berlusconi (Infophoto) - INFOPHOTO

''Nessuno lo ricorda, ma non siamo più una democrazia...''. Silvio Berlusconi si collega telefonicamente con il seminario del 'governo ombra' di Gianfranco Rotondi a Saint Vincent. Il Cav parla della ''prima sospensione della democrazia con 'Mani Pulite''' e arriva ad oggi con il 'deficit' di democrazia del governo Renzi, visto che ''è un esecutivo non eletto dal popolo''. L'ex premier usa toni da campagna elettorale e attacca: ''Abbiamo un Parlamento dichiarato illegittimo dalla Corte Costituzionale. I 144 parlamentari che formano questa maggioranza sono stati dichiarati incostituzionali'' dalla Consulta, perché ''frutto di una legge incostituzionale, mi riferisco a quelli del premio di maggioranza previsti da questa legge appunto''.

''Al Senato -dice il Cav- la maggioranza è formata e il governo è tenuto in piedi da 32 senatori che erano stati eletti dai nostri stessi elettori che avevano dato a loro come a noi il mandato di tenere a bada e contrastare la sinistra''. Berlusconi è un crescendo, ma senza alzare mai la voce, arriva a lanciare (cosa che non capitava da tempo) un affondo contro la giustizia utilizzata per fini politici.

''Attraverso poi l'uso politico della giustizia e attraverso una procedura parlamentare al Senato che ha calpestato diverse leggi -avverte- il leader del centrodestra è stato allontanato dalla politica e reso incandidabile per 6 anni con un procedimento monstre, che non si era mai verificato in Italia dal 1848 ad oggi. E, quindi, siamo veramente in una situazione molto lontana da una situazione di normalità democratica''.

Berlusconi: "Sono un martire" - ''Devo dire che noi, anche i nostri, non sanno vendere quel martire che abbiamo in casa. Sto parlando, evidentemente, del signor Berlusconi, che ha avuto un trattamento che mai nessuno ha avuto in una democrazia. In vent'anni a me hanno fatto di tutto. Si è attentato alla mia serenità, al mio affetto, alla mia famiglia, alle mie aziende, al mio patrimonio, eccome...''.

''Infine -continua l'ex premier- si è attentato anche ai miei diritti politici. Io non posso votare, non posso essere votato. Quindi, si è attentato anche alla mia libertà. E per questo anche oggi io soffro moltissimo per le restrizioni che mi sono state imposte con una sentenza che sarà presto cancellata dalla Corte europea dei diritti dell'uomo, perchè è veramente una sentenza paradossale''.

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