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Caso Ruby: Berlusconi, io vittima di magistratura militante, Italia senza giustizia

17 marzo 2015 | 13.51
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Per l'ex premier "si potrebbe attribuire al mio aiuto una finalità diversa da quella reale, io vittima di magistratura militante". La missiva è datata 29 dicembre 2013, i pagamenti alle ragazze sono stati sospesi a gennaio

(Infophoto)
(Infophoto)

Silvio Berlusconi scrive alle Olgettine per spiegare come lui, vittima di una "magistratura militante", sia costretto a sospendere i pagamenti "perché si potrebbe attribuire al mio aiuto una finalità diversa da quella reale". Una missiva, datata 29 dicembre 2013, indirizzata alle protagoniste delle cene eleganti e presente tra gli atti dell'inchiesta milanese su Ruby ter.

"Cara - scrive il leader di Forza Italia - sarai venuto a conoscenza che da alcune settimane sono state depositate le motivazioni relative agli incredibili processi sulle cene in casa mia. Inutile dirti che non c'è nessun riguardo per te e per gli altri ospiti delle nostre delle cene e che continua su di noi l'ignobile denigrazione che tutti abbiamo assurdamente dovuto subire".

E aggiunge: "Ma c'è qualcosa in più. C'è che l'aiuto che io, seguendo l'impulso della mia coscienza, ho continuato a dare a te e alle altre ospiti per lenire gli effetti della devastazione che questi processi hanno causato alla vostra immagine, alla vostra dignità, alla vostra vita, rischia di essere incredibilmente strumentalizzato ipotizzando addirittura dei possibili reati a carico non solo mio ma anche vostro".

A questo punto, aggiunge l'ex premier Berlusconi "i miei legali pur comprendendo la generosità e l'altruismo della mia iniziativa, mi invitano con assoluta determinazione, a non continuare con il sostegno economico mensile, perché si potrebbe attribuire al mio aiuto e alla mia accettazione una finalità diversa da quella reale. Per queste ragioni sono obbligato a sospendere da gennaio ogni mio contributo".

E prosegue: "Sono sicuro che tu sei consapevole di quale attacco mi è stato inflitto da una magistratura militante, che fa un uso politico della giustizia per eliminare l'unico ostacolo che si è opposto e che si oppone alla definitiva presa del potere da parte della sinistra. Questa è l'Italia di oggi. Un'Italia senza giustizia, dove per avere giustizia devi rivolgerti alla Corte Europea di Strasburgo come sto facendo per correggere l'assurda e l'indegna sentenza del primo agosto". Quindi la chiosa: "Mi spiace, mi spiace tanto. Spero, a processo finito, di poterti rivedere e riabbracciare. Ti voglio bene. Silvio".

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