"Da un punto di vista pratico non significa nulla, perché non aggiunge nulla allo status di Berlusconi in termini di candidabilità. Anche prima della sentenza di ieri Berlusconi non era più candidabile perché la legge Severino da questo punto di vista è chiara. La sentenza di ieri aggiunge qualcosa in termini di impossibilità di praticare i pubblici uffici, ma non di essere candidato: da questo punto di vista lo trovo un dibattito un po' surreale". Ad affermarlo, ai microfoni di Radio Citta' Futura, e' il presidente della Giunta delle elezioni e delle immunità del Senato Dario Stefano.