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Berrettini trionfa all'Atp Gstaad

29 luglio 2018 | 13.38
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(Afp)
(Afp)

Matteo Berrettini ha vinto il primo titolo in carriera nel circuito maggiore trionfando nel torneo Atp 250 di Gstaad (terra, montepremi 501.345 euro). Il 22enne romano, numero 84 del mondo, ha sconfitto in finale lo spagnolo Roberto Bautista Agut, numero 17 del ranking Atp e seconda testa di serie, con il punteggio di 7-6 (11-9), 6-4 in un'ora e 45 minuti di gioco.

Un torneo vinto senza perdere un set, con la freddezza e la concentrazione di un campione consumato. E la finale ne è stata lo specchio con l'azzurro che ha messo a segno 17 ace e non ha concesso nemmeno una palla-break al suo avversario. Nel primo set, a parte il gioco d'apertura, i game sono filati via lisci seguendo i turni di servizio. Non poteva che essere il tie-break a decidere e anche qui il punteggio ha seguito il servizio fino al 5 pari quando Berrettini ha commesso un errore che poteva costargli caro.

Sul set-point Bautista Agut ha commesso un doppio fallo rimettendo in corsa il romano. Berrettini con due ace di fila (il 12° ed il 13°) si è procurato il primo set-point ma ha cacciato in rete il diritto: è andata meglio sul secondo che gli ha permesso di archiviare il tie-break per 11 punti a 9. Nella seconda frazione il 29enne di Castellon de la Plana ha salvato tre palle-break nel secondo game durato ben 22 punti: e ne ha annullata ancora un'altra nel sesto gioco. Berrettini ha continuato senza esitazioni continuando a spingere e nel decimo game ha archiviato la pratica strappando la battuta al suo avversario.

Berrettini ha raggiunto la finale anche in doppio in coppia con Daniele Bracciali: per il 22enne romano è la prima, per il 40enne aretino è la dodicesima (5 i trofei già conquistati). La coppia azzurra si giocherà il trofeo con la formazione composta dall'ucraino Denis Molchanov e dallo slovacco Igor Zelenay.

"Assolutamente incredibile. Credo di aver giocato questa settimana il miglior tennis della mia carriera. Dedico questo successo alla mia famiglia - le parole a caldo di Matteo Berrettini - è da quando sono ragazzino che hanno creduto in me. Mi hanno accompagnato ovunque, anche in posti meno belli di questo: sono molto orgoglioso di loro".

Il pensiero del 22enne romano va poi a Vincenzo Santopadre, il tecnico che l’ha plasmato con attenzione, pazienza e cura e che lo raggiungerà la prossima settimana a Kitzbuhel: "Vincenzo è come un secondo padre e trascorro molto più tempo con lui che con la mia famiglia. Inoltre ho un grande rapporto con la federazione e mi alleno anche a Tirrenia. Mi fa piacere avere al mio fianco sia Vincenzo che Umberto Rianna. Lavoriamo tutti i giorni sul mio tennis con l’obiettivo di essere più aggressivo. Non sono il tipo che ama scambiare troppo, quindi devo provare a chiudere il punto il più in fretta possibile".

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