"Voglio rimettermi in gioco con calciatori di grande livello. Per me è una doppia sfida personale". Jonathan Biabiany vuole lasciarsi alle spalle l'ultimo anno buio e rilanciarsi con la maglia dell'Inter, club per il quale ha già giocato nel settore giovanile e nella prima parte della stagione 2010-2011. Il 27enne francese è fermo dallo scorso settembre quando gli è stata riscontrata un'aritmia cardiaca, ora guarita. Lo scorso 20 maggio ha superato le visite mediche per tornare all'attività agonistica. "Ho aspettato più tempo possibile per tornare e se posso dire, non ho mai avuto paura. Mi dicevano che sarei tornato a giocare ed eccomi qui".
Un anno fa Biabiany è stato a un passo dal Milan. "Cercavo una sfida professionale e l'avevo accettata, sono loro ad aver scoperto il mio problema cardiaco. Adesso sono all'Inter, l'ho voluto fortemente, per avere la forza di ricominciare dove bisogna andare al massimo, non ho timore, paura di niente. L'Inter mi è stata vicina. Mi hanno dato tutta la disponibilità, questo club lo sento come casa mia e qui mi hanno trattato come si fa con chi è di casa".
All'Inter ritrova Roberto Mancini: "Con il Mister non ho parlato di ruoli ma solo della mia condizione fisica -aggiunge l'ex giocatore del Parma-. Sono tornato qui dopo quasi 9 anni e spero che anche quest'anno possa essere una grande stagione. La squadra era una buona squadra e si è rinforzata. Quest'anno cerchiamo di avere il massimo delle soddisfazioni e per questo voglio dar il mio contributo".
L'esterno d'attacco ha ritrovato una squadra diversa: "È cambiato tutto rispetto a quando giocavo qui, ma credo che si possa fare il meglio possibile -assicura Biabiany-. Sono stato fermo per otto mesi ma dal primo giorno di allenamento penso solo a tornare al 100% e ad arrivare più in alto possibile in campionato".
Negli ultimi 4 anni Biabiany ha militato nel Parma, prima di rescindere il contratto con i ducali lo scorso 11 aprile: "Auguro loro il meglio, non è finita come speravamo. Auspico che ripartano per bene con gente seria e che possano tornare il più in fretta possibile in alto, dove devono stare".
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