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Biden e "Putin assassino": gaffe o presa di posizione?

17 marzo 2021 | 21.52
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La risposta del presidente nell'intervista a Good Morning America non sarebbe il primo scivolone

Biden e

Una gaffe o una dichiarazione con valore politico, concordata con il suo team di strateghi di politica estera e di sicurezza? Al di là della domanda che in molti si sono posti, a Washington e a Mosca, sul significato reale del "lo penso" con cui il presidente americano ha replicato all'intervistatore che, durante Good Morning America, gli chiedeva se Vladimir Putin fosse un assassino, Joe Biden ha lasciato dietro di sé nella suoi quasi 50 anni di carriera politica, una altrettanto lunga scia di gaffe. Tanto che lo stesso Biden, qualche anno fa, ha ammesso di essere una "macchina da gaffe".

In passato, Biden ha fatto le sua condoglianze per persone ancora vive, come quando da Vice presidente ha commemorato la madre del Premier irlandese, ancora viva, Nel 2010, alla cerimonia per la firma della riforma della sanità alla Casa Bianca ha detto entusiasta, con il microfono ancora acceso, "This is a big F...Bill".

"Se facciamo tutto correttamente, se lo facciamo con certezza assoluta, c'è sempre un 30 per cento di probabilità che ci sia qualcosa di sbagliato", ha poi affermato, sfidando pericolosamente le leggi della statistica elementare, nel 2009 a un caucus dei democratici. Nel 2008 invece ha invitato il senatore dello Stato del Missouri Chuck Graham, su una sedia a rotelle, "ad alzarsi". "Alzati Chuck, fai che ti possa vedere".

"Hillary Clinton è qualificata, o più qualificata di quanto lo sia io, per fare la Vice presidente degli Stati Uniti. Diciamolo chiaramente: è una amica davvero speciale. E' qualificata per essere Presidente degli Usa, quindi è facilmente qualificata per essere Vice presidente. Francamente, avrebbe potuto essere una scelta migliore di quanto lo sia stato io", aveva affermato in un comizio della campagna elettorale di Barack Obama nel settembre del 2008.

Nel 1987, a un insegnante che gli aveva chiesto quale università avesse frequentato, Biden aveva risposto: "Penso di avere un QI molto più alto del suo" elencando un elenco di titoli accademici che poi sono pure risultati falsi. "Nel Delaware, c'è il maggior aumento di immigrati indiani Non si può andare a un 7-eleven o a un Dunkin' Donuts senza aver un lieve accendo indiano e non scherzo", aveva detto nel 2006, facendo infuriare la comunità di americani di origine indiana.

Di Obama aveva parlato, durante la campagna per le primarie democratiche del 2007, come del "primo afroamericano mainstream in grado di esprimersi, brillante e pulito". "C'è questa idea che se sei povero non puoi farcela. I ragazzini poveri sono intelligenti e talentuosi proprio come i ragazzini bianchi", un'altra delle sue affermazioni 'bomba'.

L'Amministrazione americana può aver voluto segnalare un deciso cambio di passo nelle relazioni con la Russia, magari innescato dalle nuove rivelazioni dell'Intelligence nazionale o pensato da tempo, ma la storia delle gaffe di Biden nei suoi interventi pubblici, in assenza di precisazioni, non può fare escludere l'ipotesi di uno scivolone.

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