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Bimba morta di stenti, sopralluogo in casa. Dal carcere la madre chiede foto di Diana

14 ottobre 2022 | 14.56
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La perizia ampliata ad altri oggetti. I legali della donna accusata di omicidio aggravato insistono nel richiedere un accertamento neuro-psichiatrico

Bimba morta di stenti, sopralluogo in casa. Dal carcere la madre chiede foto di Diana

Nuovi esami per capire altri dettagli sulla morte di Diana Pifferi, la piccola di 18 mesi per la cui morte (di stenti) è in carcere la madre Alessia. Il gip di Milano Fabrizio Filice ha accolto l'istanza in cui gli avvocati Solange Marchignoli e Luca D'Auria, chiedevano un ampiamento del quesito della perizia ad altri oggetti trovati accanto alla culla in cui la bimba è stata trovata senza vita il 21 luglio scorso, ma anche nell'appartamento di via Parea a Milano.

Periti del giudice e consulenti delle parti (per la difesa è stato nominato anche Luciano Garofano, ex comandante del Ris di Parma) vaglieranno la 'scena del delitto' alla ricerca di altri oggetti utili, ma soprattutto dovranno analizzare ogni elemento già sequestrato - materasso e cuscino, il pannolino che indossava Diana, il biberon e una bottiglietta d’acqua - e svolgere tutti gli accertamenti tecnici "di natura biologica e chimico-forense" per arrivare all'esatta causa del decesso. In particolare bisognerà stabilire il contenuto trovato nel biberon e nella boccetta di En (benzodiazepine) che erano accanto alla culla in cui Diana è morta, dopo essere rimasta sola per sei giorni. I risultati degli accertamenti svolti dagli esperti saranno discussi, in udienza, il prossimo 30 gennaio.

Se l'ampliamento del quesito soddisfa la difesa della la donna accusata di omicidio aggravato - come la scorsa volta è stata scortata dalla polizia penitenziaria in tribunale e ha partecipato all'udienza a porte chiuse - gli avvocati tornano a chiedere, davanti alle telecamere, l'accesso al carcere di due consulenti tecnici per un accertamento neuro-psichiatrico per la loro assistita. "Sta iniziando a elaborare quanto accaduto, ci ha chiesto una foto della sua bimba e - assicurano - gliela faremo avere in carcere".

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