Resta in carcere il 25enne fermato per l'omicidio del figlioletto, un bimbo macedone di 5 anni, avvenuto venerdì scorso a Cupramontana (Ancona). E' stato deciso nel corso dell'udienza di convalida avvenuta stamattina. Nel corso dell'interrogatorio di garanzia l'uomo ha ammesso le sue responsabilità, non riuscendo a dare una motivazione al gesto. "Non ero io", ha detto l'uomo agli inquirenti, come riferisce il suo legale, l'avvocato Raffaele Sebastianelli.
"Ha ammesso le sue responsabilità, dicendo che in quel momento non era in lui, c'è stato come uno sdoppiamento di personalità", spiega all'Adnkronos l'avvocato secondo il quale la richiesta di una perizia "sarà inevitabile". Il 25enne, riferisce il legale, "ha detto che negli ultimi tempi soffriva di insonnia, era depresso per aver perso il lavoro, ma voleva bene al figlio e a tutta la famiglia e non c'erano accenni di litigi che potessero far presagire l'accaduto".