“Leggeremo con attenzione le motivazioni della Cassazione. Ma Totò Riina è detenuto nel carcere di Parma dove vengono assicurate cure mediche in un centro clinico di eccellenza. E’ giusto assicurare la dignità della morte anche ai criminali, anche a Riina che non ha mai dimostrato pietà per le vittime innocenti. Ma per farlo non è necessario trasferirlo altrove, men che meno agli arresti domiciliari, dove andrebbero comunque assicurate eccezionali misure di sicurezza e scongiurato il rischio di trasformare la casa di Riina in un santuario di mafia". Così Rosy Bindi, presidente della Commissione Antimafia.
"Dopo terribili stragi e tanto sangue, il più feroce capo di Cosa Nostra è stato assicurato alla giustizia e condannato all’ergastolo, anche se vecchio e malato, la risposta dello Stato non può essere la sospensione della pena”, conclude Bindi.