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Mafia Capitale: Bindi, se ci sono condizioni Comune va sciolto

13 giugno 2015 | 13.22
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Zanda: "Una legge speciale per Roma"

Rosy Bindi (foto Adnkronos)
Rosy Bindi (foto Adnkronos)

L'auspicio è che "non ci siano le condizioni per lo scioglimento" del Comune di Roma "ma se ci sono e non lo facciamo, poi non potremo sciogliere altro. Per cui dobbiamo essere coerenti. Se non ci sono invece le condizioni auspico un cambio della legge sullo scioglimento per consegnare a chi guida la città impegni precisi". Lo ha detto Rosy Bindi, presidente della Commissione parlamentare antimafia, intervenendo a un dibattito delle "Giornate del Lavoro" della Cgil in corso a Firenze. "Ho fiducia nelle istituzioni che devono prendere le decisioni", ha aggiunto Bindi, ricordando, tra l'altro, che la legge sullo scioglimento dei comuni oggi è all'esame del Senato.

"Sul piano politico dico che un partito che ha a cuore le istituzioni deve saper prendere una decisione al momento giusto per non compromettere le istituzioni. Da qui mi rimetto alla saggezza del Pd", ha detto ancora Bindi.

"Davanti a vicende come quelle di Mafia Capitale, la nostra legislazione sullo scioglimento dei Comuni per infiltrazioni è carente e inadeguata, perché l'alternativa tra sciogliere o non sciogliere deve considerare la complessità di un piccolo comune ma anche e soprattutto di un comune che è capitale d'Italia", ha proseguito. "Sarebbe grave che al non scioglimento - ha aggiunto Bindi - non seguisse la possibilità di controllare e vigilare che vengano rimosse le cause di un sistema in cui le mafie si sono infiltrate".

Poi, rispondendo a una domanda dei giornalisti sulla proposta di Luigi Zanda, capogruppo del Pd in Senato, riguardo a una legge speciale per il rilancio della Capitale travolta dalle inchieste giudiziarie, Bindi ha spiegato che "se una legge per Roma significa chiedere al Comune di Roma di fare alcune cose, potrebbe essere una buona via di uscita, ma deve contenere talune indicazioni precise". "Non ho visto tuttavia le dichiarazioni di Zanda e non conosco fino in fondo le sue intenzioni", ha precisato Bindi.

"Si può anche non sciogliere, ma al tempo stesso si può chiedere ed esigere dall'amministrazione comunale alcuni comportamenti per il cambiamento del sistema - ha continuato Bindi - Sperando che non ci siano le condizioni per lo scioglimento della Capitale d'Italia, auspico però che questa vicenda non si chiuda con la semplice affermazione che non ci sono le condizioni per sciogliere senza accompagnare questa decisione con una serie di indicazioni che secondo me il sindaco di Roma, la giunta, il consiglio comunale devono fare. Va cambiato un intero sistema che ha reso possibile quello che si è realizzato".

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