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Biogas e biometano contro la crisi energetica. Cib: "C'è già tutto, bisogna solo accelerare"

01 marzo 2022 | 16.58
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Il presidente Gattoni: "L'emergenza porta a dover accelerare la tempistica nella gestione, ad esempio, di tutta la parte attuativa del Recovery Plan"

Il contributo del biogas rinnovabile e del biometano all'obiettivo di rendere l'Italia più sicura dal punto di vista energetico "è importante. Le aziende agricole possono diventare un centro di produzione diversificata di energia rinnovabile. Tutto quello che si può fare, si può fare subito: abbiamo già tutto per poterlo fare. Quello che serve è un'accelerazione. L'emergenza porta a dover accelerare la tempistica nella gestione, ad esempio, di tutta la parte attuativa del Recovery Plan". Così all'AdnKronos Piero Gattoni, presidente del Cib, il Consorzio italiano biogas.

La Commissione europea, ricorda Gattoni, "si sta indirizzando, nelle ultime settimane, nel proporre una serie di misure per la produzione di biogas rinnovabile e biometano a livello europeo, e visto che l'Italia ha precorso i tempi individuando per prima in Europa un piano importante sul biometano nel Recovery plan, ora è importante il ruolo del governo nell'interlocuzione con la Commissione europea per velocizzarne la parte attuativa".

"Se dopo la crisi pandemica il nostro Paese aveva presentato un piano di rilancio molto ambizioso sui temi della transizione ecologica in cui c'era un obiettivo importante per la produzione di biometano, era perché si è considerata l'agricoltura come driver fondamentale della transizione, come settore in grado di fornire energia rinnovabile. Questa situazione drammatica che l'Europa sta vivendo - continua il presidente del Cib - ha posto il tema della sicurezza energetica" e le parole del premier Draghi sul biometano sono "una risposta coerente sul fatto di poter produrre al 2030 un 10% dell'attuale consumo di gas naturale con una forma 'bio' e 100% made in Italy".

"Oggi occorre sicuramente rispondere con rapidità a questa esigenza attraverso la valorizzazione delle infrastrutture esistenti, ci sono già 1500 impianti che potrebbero essere resi più efficienti, e dare rapido corso alla parte attuativa del recovery plan per permettere alle aziende di investire il più velocemente possibile. Servono norme che permettano di avere un traguardo di medio e lungo periodo per creare la fiducia nelle imprese, soprattutto quelle agricole, per fare importanti investimenti che il piano presenta", conclude Gattoni.

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