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Blitz contro i Casalesi, chiesto arresto per deputato FI Sarro: "Rimetto gli incarichi"

14 luglio 2015 | 09.40
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(Infophoto)
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E' stata inviata alla Camera dei Deputati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli (pm Sirignano, Maresca e Giordano) una richiesta di arresto nei confronti del deputato Fi-Pdl Carlo Sarro. Il provvedimento è stato emesso nell'ambito dell'operazione dei carabinieri del Ros nei confronti di esponenti e favoreggiatori del clan dei Casalesi che ha portato all'esecuzione di 13 provvedimenti cautelari: per gli indagati le accuse sono di associazione di tipo mafioso, corruzione, intestazione fittizia di beni, turbata libertà degli incanti e finanziamento illecito a partiti politici.

"Ho appreso stamane, leggendo alcune agenzie di stampa, di essere destinatario di una misura cautelare personale, consistente negli arresti domiciliari; sino a questo momento ancora nulla mi è stato notificato - dice Sarro - e, dunque, dispongo solo di elementi di conoscenza di tipo giornalistico".

"In ragione dell'incarico di Commissario liquidatore dell'Ente d'ambito sarnese vesuviano non mi sono mai occupato, né avrei potuto farlo, di gare, contratti, aggiudicazioni di lavori, ecc, concernenti il servizio idrico, la cui gestione operativa è demandata alla Gori Spa che è persona giuridica distinta dotata di propri uffici e proprio personale a tanto preposti - spiega il deputato - Desta in me sconcerto ed amarezza vedere il mio nome trascinato in una simile situazione avendo improntato, in oltre trent'anni di attività professionale e venti di impegno politico e istituzionale, tutta la mia azione a principi di correttezza e onestà".

"Al fine di prevenire qualsiasi tipo di strumentalizzazione politica, ho rassegnato le dimissioni dalla carica di Commissario liquidatore dell’Ente d'Ambito Sarnese Vesuviano ed ho rimesso al Partito gli incarichi politici da me rivestiti -annuncia l'esponente di Forza Italia - Dedicherò tutto il mio tempo a lavorare per la riaffermazione della verità, non potendo permettere che la dignità della mia famiglia e la mia storia personale, professionale e politica possano essere intaccate da una simile vicenda".

Tra i destinatari dei provvedimenti eseguiti dal Ros c'è l'ex sindaco di Caserta Pio Del Gaudio. Del Gaudio è decaduto da sindaco a fine maggio per le dimissioni in massa di consiglieri comunali che hanno portato alla nomina di un commissario da parte del prefetto di Caserta. Coinvolti nelle indagini della Dda di Napoli anche gli ex consiglieri regionali della Campania Angelo Polverino e Tommaso Barbato, quest'ultimo candidato alle regionali del maggio scorso nella lista 'Campania libera' a sostegno di Vincenzo De Luca ma non eletto.

Nello stesso ambito è stato eseguito un provvedimento di sequestro preventivo di conti correnti per un valore complessivo di undici milioni di euro circa. Le indagini condotte dal Ros hanno svelato una serie di false denunce per patite estorsioni presentate da imprenditori locali contro il boss Michele Zagaria al fine di ottenere una 'rigenerazione' degli impresari in odore di camorra; un diffuso sistema corruttivo all'interno degli Enti che gestiscono i servizi idrici della Regione Campania; l'elargizione di illeciti finanziamenti a esponenti politici locali. E ancora la dispersione di materiale informatico rinvenuto nel bunker di Michele Zagaria il giorno della sua cattura e il suo successivo passaggio di mano in favore di esponenti del clan.

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