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Blitz contro secessionisti veneti, 24 arresti La Lega insorge: "Lo Stato non ci fa paura"

02 aprile 2014 | 19.24
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Blitz contro secessionisti veneti, 24 arresti La Lega insorge:

Brescia, 2 apr. - (Adnkronos/Ign) - Secessionisti veneti nel mirino di una maxi operazione dei carabinieri che hanno eseguito, in diverse regioni italiane, 24 ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip del Tribunale di Brescia, per associazione con finalità di terrorismo ed eversione dell'ordine democratico e fabbricazione e detenzione di armi da guerra.

Gli arrestati fanno parte di 'Alleanza', un gruppo riconducibile a diverse sigle di ideologia secessionista, che aveva progettato varie iniziative, anche violente, finalizzate a sollecitare l'indipendenza del Veneto e di altre parti del territorio nazionale dallo Stato italiano.

L'Alleanza' aveva una ''finalità eversiva ancora più determinata rispetto all'esperienza fallita dai Serenissimi nel maggio del 1997, in quanto gli associati hanno evidenziato la piena consapevolezza della necessità di alzare il livello di scontro per conseguire gli obiettivi prefissati''.

Presso un capannone di casale di Scodosia, nel padovano, alcuni membri dell'organizzazione avevano realizzato un mezzo blindato, il Tanko, armato da un 'cannoncino', che avrebbe dovuto sparare biglie di acciaio, ed era già stato sperimentato.

Nei piani dell'organizzazione, il Tanko dovesse essere utilizzato per un'azione eclatante in piazza San Marco a Venezia, con il coinvolgimento di centinaia di persone, alcune delle quali armate.

Al riguardo, gli investigatori hanno documentato come alcuni militanti dell'organizzazione si siano adoperati per reperire armi leggere attraverso dei contatti con la criminalità albanese, da destinare ai membri dell'organizzazione.

Nel progetto dell'organizzazione, oltre alla liberazione di piazza San Marco, era prevista l'insurrezione degli strati delle popolazioni del nord-Italia maggiormente esasperati dalla crisi economica, con la creazione di ambasciate presso Paesi 'amici', già individuati nella Serbia e nella Svizzera, al fine di ottenere un formale riconoscimento internazionale. Per ottenere la massima visibilità e vanificare l'intervento delle Forze di Polizia, dopo l'azione di piazza San Marco i membri dell'Alleanza avrebbero previsto la realizzazione di una conferenza stampa da organizzarsi in una capitale europea da individuare.

LA LEGA INSORGE - Per Umberto Bossi, il blitz contro i secessionisti veneti "è un bluff. Quasi sempre quando tirano fuori la storia delle armi contro gli indipendentisti non è vero. E' un trucco per fermarli, ma non funziona. Non solo non va bene, ma farà esplodere la rabbia popolare".

RENZI: "SERENO SU TENUTA ISTITUZIONI" -. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi non commenta l'indagine ma si dice "sereno sulla tenuta delle istituzioni democratiche. Per questo non commentiamo il lavoro della magistratura'', nella quale ''abbiamo una grande fiducia''.

Ma il segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini attacca: ''Aiutano i clandestini, cancellando il reato di clandestinità, liberano migliaia di delinquenti con lo svuota-carceri, e arrestano chi vuole l'indipendenza. Siamo alla follia. Se lo Stato pensa di fare paura a qualcuno, sbaglia'' scrive Salvini su Facebook .

GLI ARRESTATI - C'è anche Franco Rocchetta, fondatore della Liga Veneta tra gli arrestati. Rocchetta fondò, negli anni '80 con la moglie Marilena Marin, il movimento della Liga Veneta. E' stato anche parlamentare della Liga e sottosegretario agli esteri. Quindi lasciò il movimento perché in lotta con Umberto Bossi. Rocchetta è stato tra i sostenitori del referendum online sulla indipendenza del Veneto e domenica scorsa ha partecipato alla riunione degli indipendentisti veneti a Montegrotto Terme (Pd) che, tra l' altro avevano annunciato lo sciopero fiscale. Tra gli indagati dell'operazione ci sono poi due ex 'Serenissimi' che assaltarono il campanile di San Marco, a Venezia, nella notte tra l' 8 e 9 maggio 1997, con il famoso 'tanko'. Si tratta di Luigi Faccia e di Flavio Contin.

L'operazione ha portato in carcere, tra gli altri, anche il leader del movimento '9 dicembre' di Verona Lucio Chiavegato, protagonista del presidio nei pressi del casello dell'autostrada A4, già presidente della Life, la Libera Associazione degli imprenditori veneti, e il suo braccio destro, Patrizia Badii, anche lei tra i promotori del presidio verosese del dicembre.

PRECEDENTI - Il 9 maggio del 1997 otto 'Serenissimi', secessionisti veneti, si arrampicarono sul campanile di San Marco, a Venezia, per un'azione dimostrativa. In piazza spuntò il famoso Tanko, un autoblindo camuffato, poi venduto all'asta, che era intitolato al martire della Serenissima Marcantonio Bragadin.

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