Ad oltre 43 anni di distanza dalla 'Bloody Sunday', c'è il primo arresto di uno dei presunti responsabili di uno degli eventi più drammatici del lungo conflitto civile in Irlanda del Nord. La polizia nordirlandese ha fermato un 66enne ex militare britannico, che all'epoca della strage della 'Domenica di Sangue" era in forze al 1^ Battaglione dl Reggimento Paracadutisti. Lo stesso battaglione che a Londonderry, il 30 gennaio del 1972 aprì il fuoco contro i partecipanti ad una marcia pacifista, colpendo 26 persone ed uccidendone 13. Una quattordicesima vittima morì mesi dopo per le ferite riportate.
L'ex militare, riporta la Bbc, è stato interrogato in una caserma della polizia a Belfast in relazione alla morte di tre delle vittime della strage: William Nash, Michael McDaid e John Young. L'arresto, eseguito dalla sezione speciale della polizia nordirlandese (Legacy Iivestigation Branch) che indaga sui crimini commessi durante il conflitto, è stato confermato anche dal ministero della Difesa di Londra, che non ha però rilasciato commenti. L'ufficiale di polizia che conduce l'indagine, Ian Harrison, ha affermato che l'arresto "segna una nuova fase nell'ambito dell'inchiesta che andrà ancora avanti".
L'arresto dell'ex militare britannico è il primo risultato tangibile dei 12 anni di lavoro della commissione d'inchiesta presieduta da Lord Saville sui fatti della 'Bloody Sunday' di Londonderry. Il rapporto, pubblicato nel 2010, stabilì che i militari aprirono per primi il fuoco sulla folla di civili senza alcun preavviso. Inoltre, venne chiarito che alcune delle vittime, uccise o ferite, furono colpite mentre stavano fuggendo o prestando soccorso ad altre vittime. Cinque anni fa, accettando le conclusioni dell'inchiesta, il premier David Cameron offrì le scuse ufficiali dello Stato alle vittime della Domenica di Sangue e ai loro familiari.
