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Stop a Boeing 737 MAX anche negli Usa

13 marzo 2019 | 10.35
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Modifiche a software rinviate per shutdown. Il numero uno della società costruttrice: "Sostegno a decisione di Trump, ma piena fiducia efficienza nostri apparecchi"

(AFP)
(AFP)

Donald Trump annuncia la firma di un provvedimento d'emergenza per fermare i Boeing 737 MAX 8 e MAX 9 dopo il disastro avvenuto domenica in Etiopia. Gli Stati Uniti si allineano quindi alle decisioni già adottate da un lungo elenco di Paesi. "La sicurezza del popolo americano, di tutte le persone, è la nostra preoccupazione principale", dice il presidente. "Il disatro dell'Ethiopian Airlines è stato tragico. La FAA sta preparando un annuncio, a breve, in relazione a nuove informazioni e prove concrete che abbiamo ricevuto dal sito" dell'incidente "e da un altro paio di luoghi", dice Trump. "Un gruppo di persone ha lavorato sul 737 MAX 8 e 9, emetteremo un ordine di emergenza", aggiunge. "Tutti quegli aerei resteranno a terra con effetto immediato". Gli Stati Uniti hanno deciso lo stop ai Boeing 737 MAX 8 e 9 sulla base di "nuove prove raccolte sul luogo" del disastro avvenuto in Etiopia e "analizzate oggi". Tali prove, "abbinate ai nuovi dati satelliari più chiari disponibili", "hanno portato a questa decisione", rende noto la Federal Aviation Administration.

In America, due compagnie utilizzano il MAX 8, identico a quello che si è schiantato dopo il decollo da Addis Abeba: la Southwest Airlines ne impiega 34, la American Airlines ne ha 24.

"Sosteniamo questo passo proattivo con molta prudenza" ha detto il ceo della Boeing Dennis Muilenburg, ribadendo la "piena fiducia" nell'efficienza dei propri apparecchi.

Intanto le modifiche al software del sistema controllo sono in parte state rinviate a causa dei 35 giorni di shutdown del governo federale Usa, tra il 22 dicembre dello scorso anno e il 25 gennaio. Lo scrive il 'Wall Street Journal', riferendo che le modifiche - frutto del lavoro congiunto tra la Boeing e la Federal Aviation Administration (Faa) - avrebbero dovuto essere pronte "all'inizio di gennaio", ma "le discussioni tra l'ente regolatore e l'azienda costruttrice si sono protratte, in parte a causa delle differenze di opinioni su questioni tecniche e ingegneristiche".

Citando fonti a conoscenza della vicenda, il 'WSJ' scrive che i tecnici della Boeing e quelli della Faa avevano opinioni differenti riguardo "l'ampiezza" delle modifiche da effettuare sul sistema antistallo Mcas. Inoltre, funzionari Usa hanno riferito al quotidiano che "anche il recente shutdown del governo federale ha bloccato il lavoro di modifica per cinque settimane".

Dopo il disastro aereo in Etiopia, oltre agli Usa si sono moltiplicati i Paesi di tutto il mondo che hanno deciso di sospendere i voli del modello coinvolto nell'incidente. A seguire la scia la Nuova Zelanda con l'Autorità per l'aviazione civile che ha sospeso l'operatività del velivolo nel suo spazio aereo: Fiji Airways era l'unico vettore interessato.

Il Boeing 737 MAX 8 è stato interdetto anche nello spazio aereo degli Emirati Arabi Uniti e in Egitto. L'aereo sarà messo al bando anche nello spazio aereo indiano, secondo quanto riferito dal ministero dell'aviazione civile del Paese. Stessa decisione per il Libano, come riferisce il sito del 'Daily Star', e per la Russia con la linea aerea russa S7 (130 rotte interne e internazionali e collegamenti fra le città russe e italiane).

Intanto si viene a sapere che sono state almeno 5 negli ultimi mesi le segnalazioni arrivate negli Stati Uniti da piloti che lamentavano problemi nel controllo del Boeing 737 MAX 8 durante momenti critici del volo. La notizia, si legge su 'Politico', è emersa da un controllo dei registri federali. Alcuni degli episodi in questione sembrano aver coinvolto lo stesso sistema anti-stallo risultato essere stato potenziale causa del disastro aereo di ottobre in Indonesia, stando a quanto emerso da una revisione del database della Federal Aviation Administration sugli incidenti che consente ai piloti di riferire di problemi che si sono eventualmente manifestati.

In un caso, avvenuto nel novembre del 2018, il pilota di un aereo commerciale ha riferito che durante il decollo, con il pilota automatico inserito, "entro due o tre secondi l'aereo ha puntato la prua verso il basso", abbastanza da azionare il sistema d'allarme del velivolo. Disinserito il pilota automatico, l'aereo ha ripreso a salire normalmente.

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