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Bollettino Covid diventa settimanale: cosa dicono Bassetti, Crisanti, Gismondo

28 ottobre 2022 | 13.59
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L'annuncio del neo ministro della Salute Orazio Schillaci sulla sospensione della pubblicazione giornaliera

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Il bollettino Covid in Italia cambia. Diventerà da giornaliero a settimanale. L'annuncio oggi da parte del neo ministro della Salute Orazio Schillaci. In base alle indicazioni prevalenti in ambito medico e scientifico si procederà alla sospensione della pubblicazione giornaliera del bollettino dei dati relativi alla diffusione dell'epidemia, ai ricoveri e ai decessi. Ecco la reazione degli esperti.

ANDREONI - "Trovo giusto il passaggio a un bollettino Covid settimanale" all'Adnkronos Salute Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit). "E' il tempo di ragionare sui trend e non sui dati giornalieri che spesso creano confusione soprattutto dopo il weekend. Personalmente già mi sono orientato su questa scelta, osservando i trend mensili della curva Covid: dobbiamo sottolineare come, dai 600mila casi a settembre, siamo passati già a un milione a ottobre. Quasi un raddoppio, che deve sempre farci tenere presente che il virus circolare ancora molto".

BASSETTI - Con la decisione di far diventare il bollettino Covid settimanale "il ministro della Salute, Orazio Schillaci, è la persona giusta al posto giusto, ha capito perfettamente che occorreva semplificare. E' giusto quindi il bollettino settimanale ma spero sia diverso, che si dica chi ha i sintomi e segni della polmonite o chi è ha solo un tampone positivo ma asintomatico, dove si differenzi chi è morto per Covid e con Covid". Così all'Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del policlinico San Martino di Genova, commentando l'annuncio, oggi da parte del neo ministro della Salute, che in base alle indicazioni prevalenti in ambito medico e scientifico si procederà alla sospensione della pubblicazione giornaliera del bollettino dei dati relativi alla diffusione dell'epidemia, ai ricoveri e ai decessi.

GISMONDO - L'annuncio, diffuso dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, sullo stop al bollettino Covid quotidiano e il reintegro del personale sanitario sospeso perché non vaccinato contro Sars-CoV-2, "lo attendevo". "Finalmente un ministro che si interessa davvero della nostra salute in toto" dice all'Adnkronos Salute Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell'Ospedale Sacco di Milano, che questi provvedimenti aveva più volte auspicato per arginare gli effetti psicologici, sociali ed economici di un "panico pandemico" ormai "da superare". "Fino ad oggi - sottolinea l'esperta - abbiamo visto la pandemia come una disgrazia ineluttabile e incombente", e questa visione ha prodotto "certamente un problema molto serio, gravando moltissimo sulla psiche, sull'economia, sulla socialità della gente. Si è creato un panico che non si è voluto neanche allentare quando la pandemia ci ha dato tregua", evidenzia Gismondo salutando con favore la svolta. "Il prossimo passo - aggiunge - sarà quello di non indicare più i vaccini come unica strada per combattere il virus, ma dare ottime informazioni sull'utilizzo delle terapie. E togliere l'obbligatorietà del vaccino per qualsiasi categoria".

CRISANTI - Il bollettino Covid da quotidiano a settimanale "è una decisione politica inutile, preferiscono non sapere quanto aumentano i casi". "L'hanno tolto perché ai cittadini fa paura. Io lo avrei fatto ogni mezza giornata" ha detto il senatore del Pd, ospite di 'Un giorno da pecora' su Rai Radio 1.

GALLI - La scelta della comunicazione settimanale dei dati Covid "non è giustificata, a meno che si pensi che gli italiani siano una popolazione suggestionabile alla quale bisogna tenere nascoste le cose". La vede così Massimo Galli, già direttore del reparto di Malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano. "In che termini si giustifica? Non mi pare, ma non vorrei sbagliarmi, che questa sia una misura condivisa con molti dei principali Paesi europei e di fatto ci sono agenzie internazionali che continuano a dare informazioni in chiave quotidiana. Si vuole forse rassicurare la parte della popolazione che preferisce lasciarsi alle spalle il problema e non pensarci più? Non mi sembra un messaggio molto efficace. E inoltre toglie un'informazione più puntuale che non credo faccia male a nessuno, se non a coloro che vogliono calcare la mano per motivi che non sono scientifici e che di questo fanno un po' una bandiera per una causa che non mi pare né giusta né corretta".

"Il tutto avviene inoltre - fa notare all'Adnkronos Salute - in un momento in cui, giusto due giorni fa l'Agenzia europea del farmaco Ema, non il sottoscritto, segnala e prevede la diffusione" in Ue "di una variante", BQ.1, particolarmente difficile da contenere, forse in grado di sfuggire in modo valido anche ai vaccini e proprio con un picco nel mese di novembre. L'Ema dice questo, il ministro dice che passiamo alla segnalazione settimanale", osserva commentando l'annuncio di Orazio Schillaci sulla sospensione della pubblicazione giornaliera del bollettino. "Magari non succede - riflette Galli - ma potrebbe trovarsi di fronte alla necessità di tornare sui suoi passi, avendo rimediato solo una brutta figura".

ORDINE DEI MEDICI - "Siamo assolutamente d'accordo con un bollettino Covid settimanale" spiega all'Adnkronos Salute Filippo Anelli, presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri. "Su questi strumenti dobbiamo essere più pragmatici, oggi abbiamo una situazione epidemiologica che ci permette di farlo. Se poi nel futuro cambierà, possiamo reintrodurre un bollettino quotidiano. Serve flessibilità".

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