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Bologna, avvelena la madre e il suo compagno: fermato 19enne

16 aprile 2021 | 09.34
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L'uomo è morto. La donna è ricoverata in gravi condizioni

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Ha avvelenato la madre di 56 anni, ora ricoverata in gravi condizioni, e il compagno della donna, 57enne, che è morto, e poi ha avvertito i Carabinieri. Con queste accuse, un ragazzo 19enne italiano è stato fermato stanotte. I fatti sono avvenuti a Ceretolo di Casalecchio di Reno, nel Bolognese. Sono intervenuti i Carabinieri del nucleo operativo radiomobile di Borgo Panigale (Bologna). Il giovane è stato sentito dal pm di turno.

I carabinieri hanno ricostruito l'accaduto. Il ragazzo, con problemi psichici, in cura da uno psichiatra, si è offerto di cucinare la cena: pennette al salmone. Dentro, però, ci ha mescolato del nitrito di sodio, acquistato su internet, un composto con aspetto salino. Il compagno della madre ha mangiato tutta la sua porzione, mentre la mamma l'ha ingerita solo in parte perché avvertiva un gusto troppo salato e non lo gradiva. Il patrigno, quasi subito, è stramazzato a terra. Quando la madre ha capito, anche da alcune frasi sconnesse del figlio, cosa era successo, il giovane l'ha aggredita, cercando di strozzarla e c'è stata una colluttazione. La donna è riuscita ad affacciarsi alla finestra del suo appartamento urlando e chiedendo aiuto.

I vicini hanno avvertito i carabinieri, giunti sul posto dopo una segnalazione di presunto litigio. I militari della compagnia di Borgo Panigale, però, una volta arrivati hanno trovato una situazione inimmaginabile, con l'uomo a terra agonizzante e cianotico e la donna che, in evidente stato di choc, ha urlato ai carabinieri che il figlio aveva avvelenato lei e il compagno e l'aveva aggredita, tentando di strozzarla. E' stato chiamato immediatamente il 118. Gli operatori hanno provato a rianimarlo, ma il 57enne non ce l'ha fatta.

Nel frattempo il ragazzo era fuggito, ma è stato prontamente rintracciato dai carabinieri. Si era rifugiato a casa dei nonni paterni. La donna è stata portata in ospedale in stato di choc ma sarebbe fuori pericolo. I militari non escludono che il ragazzo avesse comprato il veleno per uccidersi, visto che aveva tentato più volte il suicidio. I genitori erano divisi da tempo e il ragazzo non lavorava né studiava.

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