A piazza Maggiore, in centro a Bologna, oltre 10mila persone, per l'avvio della campagna elettorale del presidente della Regione Emilia-Romagna
Una piazza Maggiore piena, in centro a Bologna, e a dare il via alla campagna elettorale di Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, in corsa per il bis alle regionali del 26 gennaio, è 'Bella Ciao'. "Se l'Italia somigliasse di più all'Emilia-Romagna sarebbe un paese migliore" scandisce il governatore dal palco della piazza dove alla fine sono arrivate oltre 10mila persone. Una quota che non tutti credevano sarebbe stata raggiunta.
Bonaccini risponde agli avversari politici. "Liberare l’Emilia-Romagna? Ma noi siamo già liberi da 74 anni. Ed è grazie a quella libertà che oggi possono venire qui a dire queste stupidaggini. Non pretendo che apprezzino questa cosa, ma pretendo che la rispettino" dice a chiare lettere.
Il presidente della Regione Emilia-Romagna parla anche delle sardine. "Diciamoci la verità, contendere questi luoghi alla destra è il primo merito che va alle sardine. So che c’è Mattia qui in piazza, e con lui tanti altri ragazzi, e lo ringrazio" le parole del governatore nel ringraziare il portavoce del movimento delle sardine, Mattia Santori. "Non l’ho mai incontrato, non gli ho mai parlato nemmeno al telefono", precisa poi. Tuttavia, "ho sentito risuonare parole d’ordine e valori che sono molto simili, se non coincidenti, ai miei. Se vorranno confrontarsi, potremo confrontarci".
"Il secondo loro merito è l’aver opposto un linguaggio, a questa destra, senza rancore, senza astio - aggiunge - Quanta gente, ci siamo accorti, non aspettava altro". "Mi permetto di dire educatamente anche a Salvini e Meloni - continua - che non è vero che sono ‘piazze contro’: sono piazze, se ne facciano una ragione, che chiedono un’alternativa e il nostro compito, mio per primo, è provare a dare una risposta a quella domanda". Bonaccini ricorda di non aver partecipato ad alcuna delle manifestazioni delle sardine: "Avevo paura che la mia presenza strumentalizzasse". "Il nostro compito, invece - precisa - è dare una risposta a quella domanda". "Magari costruiamo insieme - aggiunge - ma senza mettere alcun cappello, perché ogni cittadino è libero e se vuoi il suo voto te lo devi conquistare. Ed è quello che proveremo a fare da qui al 26 gennaio".