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Boom del nuoto sincronizzato, l'effetto-sirenetta conquista le bambine: +25% in 4 anni

12 luglio 2014 | 16.36
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Il tecnico federale nazionale juniores: "Piace alle bimbe per la femminilità". Entusiasmo delle mamme: "Fa bene al fisico e allo spirito"

Boom del nuoto sincronizzato, l'effetto-sirenetta conquista le bambine: +25% in 4 anni

Piccole reginette delle acque 'crescono'. Il nuoto sincronizzato fa breccia nei sogni di bambine ed adolescenti e si impone nel Bel Paese con un record di crescita di quasi il 25% negli ultimi quattro anni soltanto guardando ai tesserati di tipo agonista tra i 10 e i 25 anni e non anche alla cosidetta 'propaganda', ovverosia il 'syncro per tutti' ampiamente più diffuso e meno impegnativo in termini di ore e fatica per le aspiranti danzatrici acquatiche. Dati significativi, quelli forniti dalla Federazione Italiana Nuoto all'Adnkronos, soprattutto alla luce delle difficoltà 'intrinseche' alla diffusione di massa di questa disciplina sportiva, anche a causa dei problemi legati a quanto è tecnicamente definito 'spazio acqua'. Non tutte le piscine sono infatti 'omologate' per il nuoto sincronizzato in base a quelle che sono le disposizioni della Federazione e spesso le società, pur disponendo di impianti che sarebbero adeguati all'allenamento delle 'future Esther Williams', ospitando le scuole nuoto tradizionali non hanno la capienza sufficiente per accogliere adeguatamente anche le sincronette.

A dispetto delle difficoltà, il 'sincro' però piace e continua silenziosamente a farsi strada in Italia. Affascina giovani e giovanissime e convince le mamme al seguito. "Piace soprattutto alle bambine perchè hanno la possibilità di esprimere la loro femminilità. Oltre ad essere uno sport, è una disciplina che attira per la sua bellezza, la danza, il trucco...", racconta Rossella Pibiri, coordinatrice della scuola sincronizzato della Capitale 'Olgiata 20.12' e tecnico federale della nazionale italiana juniores. "C'è la competizione della parte agonistica ma parallelamente anche lo show evento, dove si può mostrare la bellezza di queste ragazze e raccontare delle storie". Tutto ha infatti inizio negli spogliatoi durante gli allenamenti... cuffie, costumi olimpionici, occhialetti e gli indispensabili stringi-naso e poi prima delle gare ... colla di pesce, forcine, retine per capelli, perline, fantasia e tante paillettes, che trasformano bambine e teenager in 'piccole star'.

Le competizioni possono essere singole, doppie, in trio oppure di squadra e combinato, che consiste nell'insieme obbligatorio di squadra, doppio, singolo e a scelta un trio. In tutti i casi fondamentale è il ruolo della squadra, "importantissima. Noi sempre cerchiamo di far capire alle nostra ragazze che quando creiamo un esercizio di squadra è come se ci dovessimo sentire un unico animale con un solo cuore e con 16 gambe e 16 braccia", prosegue la Pibiri, impegnata in questi giorni nel campionato italiano estivo esordienti A, che si concluderà domani a Frosinone. Della squadra si 'innamorano' tutte perché aiuta le piccole sirene a non farsi sopraffare dalla inevitabile stanchezza e a mantenere ferma la determinazione, parola chiave in uno sport dove solo le ore di allenamento, oltre alle frequenti gare, a livello amatoriale ammontano a circa 5 ore a settimana mentre a livello agonistico ad almeno 15 ore. "La tv non la ho mai vista", ricorda Margherita Mondelli, 19 anni, ex categoria Assolute, oggi studentessa presso l'Istituto Europeo di Design, a Roma e allenatrice di sincronizzato. "Fin quando lo fai non ti pesa e ti educa a capire che non esiste 'il tutto e subito'". Concorda la sua collega, Valentina Dalessio, 22 anni, entrata a 15 anni in nazionale nella categoria Juniores e poi in Assolute, quando ha deciso di smettere per dedicarsi agli studi e concludere l'università, il prossimo settembre. "Lo rifarei? Sì, però ai campi estivi non ci rinuncerei".

Schiena dritta, muscoli tesi, sguardo fisso e sorriso, anche quando non è facile sorridere perchè si sta faticando. Storie di passione ed impegno consumato in vasca giorno dopo giorno senza farsi sconfiggere dalla fatica a dimostrazione di una grande fiducia nella vita. Musica assordante, rimbombo, lanci nel vuoto e poi silenzio in apnea, quando ci si trasforma in 'sirena'. "Sott'acqua si sta meglio. Mi rilasso, provo qualcosa che nessuno sport mi può dare. Quando vuoi piangere vai sott'acqua e ti sembra tutto più...", racconta Lucrezia Ruggieri, giovane campionessa di appena 14 anni, che quest'anno per un soffio ha mancato la prestigiosissima Coppa Comen e che danza in acqua con Isotta Sportelli, altra 14enne di Olgiata 20.12, convocata invece tra le prime 10 in Italia. Una grande soddisfazione per Isotta, che però non si monta la testa perché questo ha imparato dallo sport: "dalle sconfitte a fare meglio la volta dopo e a non mollare; dalle vittorie a non vantarsi e non accontentarsi, perché si può sempre crescere e migliorare".

Ballerine? Ginnaste? Acrobate? Apneiste? In un certo senso tutto questo. In una sola parola: sincronette. 'Sirenette' che iniziano a poco più di sei anni come scuola nuoto sincronizzato, o per le più motivate come categoria pre-agonistica esordienti C (8 - 9 anni) e B (9-10 anni), per proseguire con l'agonismo vero dagli esordienti A, alla categoria ragazze, juniores, seniores, master, assoluti. 'Reginette delle acque', dunque, ancora sui banchi di scuola dove quasi sempre si distinguono per gli ottimi risultati. Brave e organizzate, procedono per obiettivi e soprattutto non perdono tempo. "Senza questo sport il ritmo della scuola non riuscirei a mantenerlo - racconta Isotta - Sarei molto più pigra e a studiare ci metterrei molto più tempo". Anche per questo il sincro piace e convince le mamme certe che la dedizione allo sport tenga lontano le figlie dal qualunquismo del 'muretto' ed entusiaste per i benefici derivanti da tutte le componenti del sincro sullo sviluppo oltre che psichico, anche fisico. "È uno sport completo - spiega l'allenatrice di Olgiata 20.12, Rossella Pipiri - che lavora sull'estensione, sulla forza, sugli allungamenti ed attinge da altre discipline come la ginnastica artistica e la danza", senza determinare traumi grazie alla presenza dell'acqua.

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