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Boom di vetrine spente. Colpite anche le vie dello shopping

08 dicembre 2014 | 14.28
LETTURA: 3 minuti

La crisi dei consumi si fa sentire anche centri storici delle città italiane: +16% rispetto al 2012 di negozi in cerca di affittuari. Tra le strade perdono valore via dei Giubbonari a Roma e via Garibaldi a Torino. In controtendenza la romana via del Corso e la milanese via Monte Napoleone

Roma - via dei Condotti (Adnkronos)
Roma - via dei Condotti (Adnkronos)

Saracinesche abbassate, negozi in cerca di affittuari e vetrine spente per mesi, anche nelle tradizionali vie dello shopping. Sono gli effetti della crisi dei consumi sul commercio, che sta investendo anche i centri storici delle città italiane.

Rispetto al 2012, si legge in un articolo de 'Il Sole 24ore' dal titolo 'Vetrine spente sempre in aumento', i negozi in cerca di un inquilino sono aumentati del 16%, pari a 40mila spazi disponibili attualmente promossi su Immobiliare.it. A Parma o a Messina le unità commerciali in cerca di un inquilino sono aumentate addirittura del 22% in questi anni.

Gli ultimi dati forniti ad ottobre da Confesercenti registrano un saldo negativo, tra iscrizioni e cancellazioni, pari a 56.562 attività commerciali in meno rispetto a due anni fa, con il settore non alimentare a fare la parte del leone (-106mila esercizi commerciali, contro i 17.931 del food). A Reggio Emilia e Bergamo i negozi da affittare sono aumentati di un quinto rispetto al 2012, sottolinea 'Il Sole24 ore'.

Un fenomeno che riguarda anche le vie principali delle grandi città. In corso Buenos Aires, a Milano, per 38 mq con magazzino nel 2010 venivano richiesti in media 100mila euro di canone annuo e l’immobile non rimaneva sul mercato per più di 45 giorni. Nel 2014, secondo i dati di Immobiliare.it, l’affitto è pari a 60mila euro e l’unità rimane non locata per più di 45 giorni. Stessa dinamica anche nella romana via Condotti: per 30mq con vetrina si chiedeva una cifra di ingresso pari a 160mila euro, oltre al canone annuo di 80mila euro mentre oggi la buonuscita non viene più applicata e il canone è sceso a 72mila euro.

Tra le vie che hanno perso maggior valore, secondo i dati dell'operatore immobiliare World Capital, troviamo via Garibaldi a Torino (affitto a -4,2%), via dei Giubbonari a Roma e via Sparano a Bari (-4% per entrambe). In controtendenza, invece, corso Vittorio Emanuele (+3,7%) e via Monte Napoleone (+2,3%) a Milano; via del Corso (2,4%) e via del Babuino (2,1%) a Roma e via dei Calzaiuoli (3,3%) a Firenze. Tutto merito delle richieste dei brand, con quelli della Moda in prima fila.

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