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Boom richieste per eterologa, 150 al giorno in media dopo la sentenza della Consulta

30 aprile 2014 | 17.16
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Boom richieste per eterologa, 150 al giorno in media dopo la sentenza della Consulta

Milano, 30 apr. (Adnkronos Salute) - "Dal giorno successivo alla sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittimo il divieto di fecondazione eterologa" previsto dalla legge 40 del 2004, "e in attesa delle motivazioni della Corte, è boom di richieste di procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo nei centri Cecos Italia". Lo riferisce la stessa associazione, che raggruppa centri di fecondazione in cui si effettuano circa 10mila cicli l'anno, dopo avere condotto un'indagine dalla quale è emerso "un costante e continuo incremento della domanda di fecondazione eterologa da parte delle coppie".

Un vero e proprio 'fiume' di richieste: 150 al giorno in media, circa 3.300-3.400 in poco più di 20 giorni. A dirlo all'Adnkronos Salute è Elisabetta Coccia, presidente Cecos Italia (Centri studio e conservazione ovociti e sperma umani). Dalla ricerca emerge che nei 20 centri che fanno capo al Cecos, "sono arrivate dalle 3 alle 15 telefonate al giorno per avere informazioni sull'eterologa, per una media di 150. In tutto, le richieste quindi superano le 3.000".

Oggi però, a causa della mancanza di linee guida, spiega Cecos Italia, non è possibile dare a questi aspiranti genitori risposte certe. "Tutte le coppie fanno la stessa domanda: qual è l'iter da seguire per la fecondazione eterologa?". Inoltre "chiedono se ci sono liste di attesa, i costi, le procedure tecniche, le garanzie del centro". Sono "coppie consapevoli che vogliono risposte certe - sottolinea la presidente di Cecos Italia, M. Elisabetta Coccia - e rimangono sorprese del fatto che a oggi non sono state emanate linee guida dal ministero della Salute, nonostante noi società della riproduzione abbiamo dato la nostra totale disponibilita' a un tavolo tecnico di confronto".

L'indagine "è stata effettuata contattando tutti i nostri centri Cecos che sono 15 in tutta Italia, ma che hanno più sedi affiliate fino ad arrivare a 20. Facciamo in tutto 10.500 cicli di Pma l'anno". Le coppie vogliono ricorrere all'eterologa soprattutto per problemi di infertilità femminile: "L'80% delle richieste - assicura Coccia - riguarda l'ovodonazione. Che non significa di certo 'mamme-nonne' desiderose di un figlio, ma molto spesso di donne che hanno avuto problemi di salute, sono state operate anche per tumori e hanno perso la loro fertilità. Il restante 20% riguarda donazione di sperma. Le richieste sono distribuite abbastanza omogeneamente in tutta Italia, ma soprattutto al Nord-est, al centro (Emilia-Romagna e Toscana in particolare). Un pochino meno al Sud, anche se in Sicilia la richiesta è altrettanto alta". I centri però "non possono essere operativi finché non ci saranno indicazioni da parte del ministero della Salute - ricorda la presidente Cecos - anche in attesa delle motivazioni della sentenza della Corte costituzionale ci vorrebbero almeno delle linee guida operative per quello che riguarda i centri, il cui lavoro non va a influire su altri aspetti come l'anonimato o altro", conclude.

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