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Borsa, Europa chiude debole dopo Draghi e Opec: Milano -0,24%

02 giugno 2016 | 18.07
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DANIEL ROLAND - AFP
DANIEL ROLAND - AFP

Chiusura in ribasso per le Borse europee in una giornata caratterizzata dall'intervento del presidente della Bce Mario Draghi e il nulla di fatto del vertice Opec riunitosi a Vienna per decidere su un eventuale tetto alla produzione del petrolio. La Banca centrale europea lascia i tassi invariati, alza invece la stime di crescita nel 2016 all’1,6% e quelle sull'inflazione allo 0,2%. L'acquisto di corporate bond scatterà mercoledì prossimo, la maxi-asta Tltro invece partirà il 22 giugno.

Slitta l'ok alla Grecia, mentre sulla Brexit "valuterebbe la natura e l'impatto dell'eventuale shock", fa sapere Draghi il quale ribadisce che userà "ogni strumento disponibile all'interno del proprio mandato" per riportare l'inflazione vicina al 2% e per sostenere la crescita. Milano, dopo una mattinata in rialzo, annulla i guadagni: l'indice Ftse Mib cede lo 0,24% a 17.767 - All Share -0,22% - con lo spread tra Btp e Bund a 135 punti base con un rendimento del decennale dell'1,46%. Deboli i listini di Francoforte +0,03% e Londra -0,10%; in rosso Parigi -0,21%.

A Piazza Affari debole il comparto petrolifero (indice -0,06%) che risente del ribasso del prezzo del Brent, fallisce il rimbalzo il comparto bancario (indice -0,87%). Volatile Banco Popolare che segna +0,05% a 4,17 euro nel giorno del cda che deciderà il prezzo dell'aumento di capitale da un miliardo, in partenza lunedì. Maglia rosa per Bper +3,17%, seguito da Mps +2,09% a 0,611 euro, stabile Bpm +0,04%. In territorio negativo Mediobanca -0,66% e Intesa Sanpaolo -0,79% a 2,252; frenano Ubi banca -1,60% e Unicredit a 2,766 euro (-2,05%). Fuori dal paniere principale in flessione Banca Carige che perde il 4,02% a 0,502 euro.

Bene Fca (+2,01% a 6,35 euro) dopo i dati positivi sulle immatricolazioni in Italia e negli Usa; maglia nera invece per Anima holding -3,74%, seguito da Snam -1,76% e Tenaris -1,44%. Sull'All Share corre Rcs che segna un rialzo del 2,68% a 0,785 euro, il titolo beneficia del via libera alla rimodulazione del debito e delle aspettative di possibili rilanci delle due offerte che vedono protagonisti Cairo e Bonomi.

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