L'innalzamento dello spread e, in generale, il nervosismo per le trattative tra Atene e Bruxelles spingono al ribasso i principali listini europei. Milano in forte ribasso con le banche
L'innalzamento dello spread e, in generale, il nervosismo per le trattative tra Atene e Bruxelles con le indiscrezioni sull'indisponibilità del Fmi ad acconsentire alla richiesta di Atene di dilazionare i pagamenti per ripagare i prestiti concessi lasciando presagire la possibilità di nuove turbolenze finanziarie, spingono al ribasso i principali listini europei. Dopo un avvio in negativo, a metà seduta le principali piazze del vecchio continente intensificano i ribassi.
In attesa di Wall Street, Amsterdam perde a metà seduta l'1,74%, Bruxelles l'1,57%, Parigi l'1,20%, Francoforte l'1,71%, Londra lo 0,79% e Madrid, la peggiore, l'1,97%. Le cose non vanno meglio a Milano dove il Ftse Mib scende a 23.180 punti (-1,83%) e l'All Share a 24.738 punti (-1,97%). In apertura di seduta lo spread è cresciuto a 133 punti, cinque in più rispetto alla chiusura di ieri con un rendimento del nostro titolo tornato all'1,40%. Valori quasi simili per i Bonos spagnoli con uno spread a 131 punti e un rendimento dell'1,38%.
Nel paniere principale di Piazza Affari crolla Azimut (-4,72%). Vendite sostenute per A2a (-3,94%). Banche in affanno con Ubi banca (-3,39%), Banco Popolare (-2,94%), Intesa Sp (-2,78%), Mps (-2,65%) dopo aver cancellato i rialzo iniziali all'indomani dell'assemblea che con il voto favorevole del 97,40% degli azionisti presenti ha approvato la proposta del consiglio di amministrazione della banca di un aumento del capitale sociale per un importo massimo complessivo di 3 miliardi. Giù anche Bpm (-2,69%) e Mediobanca (-2,56%). In un paniere pressochè tutto in rosso fanno eccezione Snam (+1,27%), Yoox (+1,17%), Atlantia (+0,48%).
