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Borsa: Milano chiude in rosso con Europa, perde il lusso

14 ottobre 2015 | 19.02
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La sede della Borsa di Milano (foto AdnKronos)
La sede della Borsa di Milano (foto AdnKronos)

Chiusura in calo oggi per la Borsa di Milano, insieme alle altre Borse europee, tutte negative a parte Lisbona, che rimbalza dopo le forti perdite delle ultime due sedute. I listini europei, sulla scia di Wall Street che perde terreno (Dow -0,7% e Nasdaq -0,24%) con Wal-Mart che cede l'8%, hanno inanellato il terzo calo consecutivo per i timori sul rallentamento della Cina, confermati oggi dall'inflazione di settembre e degli Usa, dove i dati macroeconomici hanno deluso le attese, in particolare le vendite al dettaglio.

A Milano l'indice guida Ftse Mib cede lo 0,95% a 21.838 punti, mentre l'indice generale All Share segna 23.426 punti (-0,8%). Scambi per 2,52 mld di euro di controvalore, di poco inferiori alla vigilia. Su 324 titoli con scambi, 119 chiudono in rialzo, 188 in calo e 17 invariati. In Europa ad Amsterdam Aex -0,9%, a Bruxelles Bel 20 -0,57%, a Parigi Cac -0,74%, a Francoforte Dax -1,17%, a Londra Ftse -1,15%, a Madrid Ibex -0,77%, a Zurigo Smi -0,94%. A Lisbona Psi 20 +0,22%.

L'euro oggi si è ulteriormente apprezzato: al riferimento Bce risale a 1,141 dollari, da 1.1374 dollari ieri. L'oro al London Bullion Market si attesta a 1.173,9 dollari l'oncia al fixing pomeridiano, da 1.173,7 dollari stamani. Il petrolio di riferimento americano, il Wti, con consegna a novembre cede 0,41 dollari a 46,25 dollari al Nymex.

In piazza Affari vendute tlc (-2,56%), assicurazioni (-1,7%), retial (-1,66%) e media (-1,56%). Tengono solo salute (+1,35%) e chimici (+1,27%). Sul Ftse Mib flette ancora il lusso, su cui pesano i timori per il raffreddamento dell'economia cinese, grande acquirente di beni che fungono da status symbol: Moncler paga dazio anche oggi cedendo il 3,2% a 14,23 euro, malgrado per Equita sia 'buy' con target price a 19,4 euro. Cade Yoox Nap (-3,07%), ieri sorretta da giudizi positivi di Mediobanca Securities.

Debole Luxottica (-1,28%), mentre Ferragamo chiude in parità. Guadagna Enel Greenpower (+0,8%), che nell'ultimo mese ha incassato un +5,3%. Tiene Enel (+0,35%), che ha avviato la produzione nella centrale idroelettrica di El Quimbo, in Colombia, da 400 megawatt. In rosso Telecom Italia (-2,79% a 1,011 euro), in linea con il settore in Europa (Telefonica -2,9%, Deutsche telekom -1,7%). La compagnia telefonica torna vicina a quota 1 euro, sotto la quale non scende dallo scorso febbraio.

Flettono Buzzi (-2,5%), Azimut (-2,36%) e Mediolanum (-2,14%). In rosso Mediaset (-2,05% a 4,292 euro), su cui il Credit Suisse ha alzato il target price da 5 a 5,4 euro, con rating 'outperform'. Cala Digital Bros (-4,3%) sullo Star, mentre guadagna Mondo Tv (+3,1%). Sull'All Share in verde Carige (+1,96%), sempre oggetto di rumours di M&A, sulle attese per il rilancio di Banca Cesare Ponti. Bene Rcs (+2,4%) in attesa del nuovo amministratore delegato. Ancora un rialzo per DMail (+5%), ammessa alla procedura di concordato preventivo il 7 ottobre scorso, maglia rosa della Borsa di Milano.

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