Chiusura mista per le piazze finanziarie europee, con l’euro che perde quota rispetto alle altre divise ma che rallenta il calo e si attesta a 1,18 sul dollaro. Diversi i dati macroeconomici di giornata, a partire dalla produzione industriale in Spagna che a ottobre cresce del 4,1% rispetto a +3,4% del mese precedente e batte le stime che indicavano +3,7%. In calo invece l'indice dei direttori acquisti spagnoli che si attesta a 54,4 punti, contro 54,6 della rilevazione precedente e sotto il consensus che si attendeva 55,1. Sopra le stime l'indice dei direttori degli acquisti in Italia: 54,7 punti (da 52,1) contro una attesa di 53,2. In Francia l'indice Pmi Markit composito di novembre si attesta a 60,3 oltre le attese che lo davano a 60,1, come a ottobre. Raggiunge quota 60,4 l'indice dei direttori acquisti, sempre in Francia, contro 60,2 di ottobre, atteso anche dagli analisti per novembre. Peggio delle attese il Pmi composito tedesco che si attesta a 57,3 contro 57,6 atteso (come a ottobre). Scende a 54,3 da 54,9 l'indice dei direttori acquisti tedesco a novembre, sotto il consensus. Gli stessi indici risultano invariati in Europa.
In questo scenario, Parigi cede lo 0,26%, Francoforte segna -0,08%, Londra -0,16%. Positiva Piazza Affari con il Ftse Mib che avanza dello 0,24% e l’All Share che registra un progresso dello 0,22%, complici le buone prospettive indicate oggi dall’Istat, secondo cui si rafforza la crescita economica dell'Italia.
Tra le blue chips, debole il comparto bancario, mentre a doppia velocità si muovono titoli industriali con Brembo che cede l’1,39%, Prysmian -1,39%, StM +1,57% e Cnh +1,93. Vendite anche sui petroliferi: Tenaris cede l’1,10% e Saipem l’1,05%. Piatta Eni. Sul fronte opposto, Moncler che avanza del 2,65%, Mediaset +2,46%.
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