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Borsa: Ftse Mib ritraccia, bancari in rosso

20 febbraio 2020 | 18.11
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(Afp)
(Afp)

Dopo i massimi degli ultimi 12 anni, oggi il paniere principale di Piazza Affari, il Ftse Mib, ha dovuto fare i conti con le inevitabili prese di beneficio. Al termine delle contrattazioni il listino delle blue chip si è fermato a 25.080,16 punti, -1,56% rispetto al dato precedente. I due istituti che hanno monopolizzato le attenzioni degli operatori negli ultimi giorni, Intesa Sanpaolo e Ubi Banca, hanno terminato in calo rispettivamente del 2,05 e del 2,15%.

Nel corso di un’intervista con Bloomberg TV, l’Ad di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, ha detto di essere fiducioso nella realizzazione dell’operazione: “credo che gli azionisti di Ubi seguiranno la nostra proposta”, al momento ci sono “zero probabilità” che il prezzo di offerta sia incrementato. “Si tratta di un’operazione completamente di mercato” se gli investitori “saranno felici entreranno nell’operazione, altrimenti continueremo come Intesa Sanpaolo”. Non troppo felice dell’offerta è il patto Car, cui corrisponde circa il 18% del capitale di Ubi Banca, che ha definito la proposta di aggregazione avanzata da Ca’ de Sass “ostile e inaccettabile”.

Tra gli altri big del comparto bancario troviamo il -2,93% di UniCredit, il -0,24% di Banco BPM e il +1,62% di BPER, spinta proprio dal parere negativo del patto Car. Fuori dal listino principale, -3,89% di MPS che, in attesa del via libera da parte della Commissione europea al piano di cessione dei crediti, punta a partecipare al processo di consolidamento del settore bancario italiano.

Secondo quanto riportato dai giornali, il Ministero dell’Economia, preso alla sprovvista dall’offerta di scambio avanzata da Intesa Sanpaolo su Ubi Banca, vorrebbe accelerare le grandi manovre su Mps. Tra le opzioni allo studio c’è la cessione di circa 10 miliardi di crediti problematici alla società del Tesoro Amco tramite scissione di una “bad bank”. Ripulita di gran parte dei crediti problematici, MPS tornerebbe ad essere appetibile in vista di un matrimonio con un altro istituto.

Giornata negativa anche per Atlantia (-2,73%) che, dopo il via libera Milleproroghe, vede la revoca della concessione sempre più vicina. Tra i pochi segni più spicca Tenaris (+3,7%), spinta dai dati relativi il quarto trimestre. (In collaborazione con money.it)

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