Le Borse europee chiudono contrastate, Milano la migliore, dopo che gli investitori sembrano aver già accantonato l'euforia per la ripresa del dialogo Usa-Cina sui dazi e sull'apertura della Fed alla flessibilità sui tassi. Il rapporto euro-dollaro si attesta a 1,146, deciso incremento dei prezzi del petrolio: il Wti sale di quasi il 3% e si avvicina ai 50 dollari al barile.
A fine seduta a Milano l'indice Ftse Mib guadagna lo 0,65% a 18.953; lo spread tra Btp e Bund si attesta a 269 punti base con un rendimento del decennale del 2,91%. Positiva la piazza di Madrid, debole Francoforte, in flessione anche Parigi e Londra - 0,39% i cui parlamentari, secondo fonti di stampa, sono chiamati a votare il prossimo 15 gennaio l’accordo sulla Brexit siglato a novembre.
A Piazza Affari maglia rosa per Stm +3,89%; acquisti sostenuti anche su Azimut +3,86% e per le matricola del Ftse Mib, Amplifon +3,06% e Juventus +2,96%. Bene il comparto bancario (indice +1,70%) - nonostante il caso Carige (titolo sempre sospeso) - con in testa Unicredit che registra un progresso del 2,65%. Sulla parità Leonardo, Enel e Cnh Industrial. Peggior performance del listino principale è Recordati che cede l'1,23%, flessioni di quasi un punto per Pirelli e Campari.