Vendite in tutta Europa, comparto bancario il più colpito. In rosso anche Wall Street. Lo spread tra Btp e Bund risale a 141 punti
Chiamata alle vendite in Europa. Delusi dalle parole del presidente della Bce Mario Draghi, che non ha fatto accenni al quantitative easing limitandosi a dettagliare i piani di acquisto di Abs e covered bond e mostrando, anzi, un certo pessimismo sulle prospettive economiche della zona euro, gli investitori hanno reagito affossando i listini.
Milano chiude le contrattazioni con una perdita del 3,92% sotto i 20mila punti, a 19.894: colpito il comparto bancario e il titolo Finmeccanica, che cede a fine seduta il 6,44% a 7,12 euro. Lo spread tra Btp e Bund tedeschi è risalito a 141 punti. "I dati di fine settembre - ha spiegato Draghi - indicano un indebolimento del ritmo di crescita e dello slancio della ripresa economica nell'area dell'euro. Nel 2015 si dovrebbe registrare una ripresa moderata".
Anche Wall Street vacilla: il Dow Jones perde lo 0,46% a 6.728 e il Nasdaq prosegue aumentando i ribassi (-0,92% a 4.381 punti). Tra i listini del Vecchio Continente, Madrid perde il 3,12%, Lisbona il 3,30%. Sotto il 2% Parigi (-2,81%), Amsterdam (-2,54%) e Bruxelles (-2,09%). Francoforte perde l'1,99% e Londra l'1,69%.
A Piazza Affari, il comparto bancario è quello più colpito, ma le vendite non tralasciano nessun titolo. Tra i finanziari, Banco Popolare cede il 6,19% a 11,07 euro; Bper il 5,87% a 5,93 euro e Intesa Sanpaolo il 5,5% a 2,26 euro. In rosso anche Unicredit (-4,84%), Ubi Banca (-5,14%) e Mps (-5,08%). Finmeccanica è il titolo peggiore della seduta (-6,44%), seguito da Yoox (-5,45%).
Il comparto industriale registra perdite leggermente più contenute: Gtech perde lo 0,80% a 18,5 euro. Cnh industrial segna -1,21%, Fiat -1,68%, Stm -1,32% e Telecom -2,81%. In rosso anche il comparto del lusso, fatta eccezione per Piquadro (+1,75%).
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