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Borsa, yuan affossa l'Europa. Milano, male auto e lusso

12 agosto 2015 | 15.13
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Borsa, yuan affossa l'Europa. Milano, male auto e lusso

La nuova mossa a sorpresa della Cina scuote i mercati. All'indomani della svalutazione record dello yuan, la banca centrale cinese ha fissato il cambio di riferimento a un livello più basso di un altro 1,6% a quota 6,3306. Inutili le rassicurazioni della People's Bank of China - in una nota sottolinea che non esistono "basi" economiche o finanziarie perché il cambio si indirizzi con continuità al ribasso - lo yuan è sceso ai minimi da 4 anni sul dollaro.

In rosso le borse asiatiche. A fine seduta Shanghai perde l'1,06%, Hong Kong cede il 2,38% e Tokyo lascia sul terreno l'1,58%, mentre prende forma quella che si configura come una 'guerra valutaria'. Il Vietnam ha deciso di raddoppiare al 2% la fascia consentita di oscillazione giornaliera del cambio del dong; la rupia indonesiana e il ringgit malese sono scesi ai minimi da 17 anni nei confronti del dollaro. Una mossa che si fa sentire sulle materie prime, ma anche sui mercati finanziari europei in particolare sui titoli del lusso e quelli dell'auto, i più esposti nei traffici con la Cina.

Sul fronte macroeconomici la produzione industriale nell'area dell'euro registra, a giugno, un calo dello 0,4% rispetto al mese di maggio ma una crescita dell'1,2% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. Secondo i dati Eurostat, in Italia la produzione industriale segna un calo dell'1,1% rispetto a mese di giugno e una flessione dello 0,3% rispetto a giugno 2014. Dopo un avvio intonato al ribasso, a metà seduta l'indice Ftse Mib perde il 2,25% a 23.165 punti, con lo spread tra Btp decennali e Bund stabile a 114 punti base con un rendimento dell'1,77%. Collocati tutti i sei miliardi di euro di Bot a 1 anno, il rendimento medio è allo 0,011% mentre il rapporto di copertura è pari a 1,72.

Maglia nera in Europa, in attesa dell'apertura di Wall Street, per la Borsa di Parigi -2,53% a 4.970 punti, pesante anche Francoforte -2,40% a 11.023. Si allineano ai ribassi i listini di Londra -1,25%, Zurigo -1,74%, Madrid -1,80%; più contenuto il calo per Lisbona -0,41%. L'indice Athens General lascia sul terreno l'1,52% in attesa per oggi di un commento ufficiale della Germania sull'accordo raggiunto fra la Grecia e i creditori internazionali per un terzo pacchetto di aiuti in cambio di riforme.

A Milano le vendite sul Ftse Mib risparmiano solo Tenaris (+0,25% ) e Pirelli (+0,20% a 15,07 euro) all'indomani del closing dell'operazione ChemChina. Invariato Wdf a 10,20 euro. In rosso il comparto bancario - l'indice settoriale cede il 2,23% -; male Exor (-2,13% a 44,52 euro) dopo l'annuncio dell'accordo che porta la famiglia Agnelli a essere il primo azionista de The Economist. L'operazione da 405 milioni di euro consente alla società di investimento di incrementare la sua partecipazione dal 4,7% al 43,4%.

Le flessioni interessano, in particolare, il comparto del lusso e dell'auto. Maglia nera per Fca a 14,01 euro (-4,76%), Cnh Industrial scende sotto quota 8 euro (-3,96%), Luxottica perde il 3,81%, mentre Ferragamo perde il 3,75%.

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