Le Borse europee chiudono in rosso, ampliando le perdite con l'avvio di Wall Street e dopo che il numero uno della Federal Reserve di Boston ha dato nuove possibilità a un intervento sui tassi di interesse a breve. L'euro arretra rispetto al dollaro, vendite sul petrolio. All'indomani della decisione della Bce di confermare i tassi di interesse ai livelli attuali e il piano di Qe, a Milano l'indice Ftse Mib cede l'1,26% a 17.156 con lo spread tra Btp e Bund a 123 punti base con un rendimento del decennale dell'1,25%.
In rosso Francoforte che perde lo 0,95% - in Germania il surplus commerciale di luglio scende a 19,4 miliardi di euro dai 21,4 del mese precedente e sotto le attese - Parigi lascia sul terreno l'1,12% - in Francia la produzione industriale a luglio scende dello 0,66%, dato inferiore alle stime, peggiora anche il deficit commerciale e Londra che termina la seduta con un calo dell'1,19%. Per quanto riguarda la bilancia commerciale della Gran Bretagna, il saldo è a luglio negativo di 11,76 miliardi di sterline, in miglioramento rispetto alla precedente rilevazione (12,92 miliardi) ma comunque peggio delle attese.
Seduta altalenante per Mps (-2,21% a 0,239 euro) all'indomani dell'annuncio a sorpresa delle dimissioni dell'amministratore delegato Fabrizio Viola. Se l'indice bancario cede l'1,13%, Bper lascia sul terreno l'1,99%, Intesa Sanpaolo quota a 2,166 euro (-1,19%), in rosso anche Unicredit -1,52% a 2,34 euro. Ribassi su Bpm (-1,12%) e Banco Popolare (-0,93%) dopo l'ok alla fusione da parte di Bankitalia e in attesa del via libera definitivo della Bce. Vendite su Poste Italiane -2,98%, Recordati -2,80% e Buzzi Unicem -2,66%; male il settore petrolifero (indice -1,72%) guidato dai cali di Terna -2,45% e Snam -2,02%. Maglia rosa per Generali a 12,04 euro (+1,43%), tra i pochi titoli in verde A2A +0,24% che beneficia della partnership siglata con Telecom (-1,53%) e Stm +0,22%.
