Chiusura d'ottava in rosso per le principali piazze finanziarie europee. La peggiore è Milano, zavorrata dai titoli bancari e penalizzata dall'incertezza relativa all'esito del referendum del prossimo 4 dicembre. Wall Street intanto viaggia in calo con il Dow Jones che cede, alle 18.05 ora italiana, lo 0,21%, il Nasdaq -0,29% e lo S&P 500 -0,3%. Di ieri la rassicurazione da parte del governatore della Federal Reserve, Jane Yellen, che a breve ci sarà un rialzo dei tassi di interesse anche grazie al miglioramento delle condizioni economiche negli Stati Uniti.
Oggi invece il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, ha spiegato che "la Bce continuerà ad agire, come garantito, utilizzando tutti gli strumenti disponibili nel nostro mandato per garantire una convergenza duratura dell'inflazione verso un livello inferiore ma prossimo al 2%".
In questo scenario, Piazza Affari lascia sul terreno l'1,75%, Francoforte cede lo 0,2%, Londra -0,28%, Parigi -0,52%. Tra le blue chips milanesi soffrono le banche che arrivano a perdere anche oltre cinque punti percentuali. Per quanto riguarda i titoli governativi, proseguono le vendite tanto che lo spread tra Btp e Bund decennali tedeschi si è attestato a 178 punti base con un rendimento che ha raggiunto il 2,2%.
Bpm lascia sul parterre il 5,22%, Banco Popolare -5,1%, Mediobanca -4,04%, Ubi -3,64%. Intesa -2,64% e Unicredit limita le perdite a -0,9% dopo che ieri in tarda serata Piazza Gae Aulenti ha confermato che tra le valutazioni dell'istituto c'è anche la possibilità di un aumento di capitale. Volatile Mps che lascia infine sul terreno lo 0,63%. In controtendenza StMicroelectronics che guadagna l’1,95%. Ferragamo viene premiato per la nuova direzione creativa guadagna lo 0,15%
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