Il timore di nuovi, ulteriori, rialzi del costo del denaro negli Stati Uniti e la debolezza di Wall Street, alla sua terza seduta di ribassi, mettono in allerta i listini. Le Borse europee sono nervose e chiudono in rosso: Francoforte è la peggiore, con una perdita del 2%.
La Borsa di Milano cede lo 0,7%, Londra lo 0,78% e Parigi l'1,09%, in linea con Madrid (-1,03%). La seconda audizione del presidente della Fed, Jerome Powell, alla commissione banche del Senato degli Stati Uniti favorisce solo un timido recupero dei listini americani.
"Al momento non ci sono segnali di surriscaldamento dell’economia", ha detto il numero uno della banca centrale. Quanto ai salari, "nulla sta suggerendo che la crescita dei salari sia ad un punto di forte accelerazione e mi aspetterei che il rafforzamento del mercato del lavoro possa continuare senza nuova inflazione". Le sue parole hanno spinto Wall Street vicina alla parità: il Dow Jones segna alle 18 +0,01% e il Nasdaq +0,15%.
A Piazza Affari non si registrano particolari tensioni pre-elettorali: lo spread tra Btp e Bund tedeschi è in calo a 130 punti a fine giornata e sul Ftse Mib le vendite si concentrano su St (-3,8%) e Fca (-2,75%), all'indomani della nota in cui annuncia che il consiglio della società esaminerà la potenziale separazione della controllata Magneti Marelli dal resto del gruppo nel secondo trimestre del 2018.
Luxottica è la regina degli scambi e chiude in rialzo del 5,15% a 51,9 euro dopo il via libera senza condizioni della Commissione europea alle nozze con Essilor. Acquisti, di nuovo, su Salvatore Ferragamo (+1,4%), su Bper (+1,19%) e su Tenaris (+1%). Forti ribassi per il Creval (-8,5%) sull'All Share.