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Boxe, ecco la finale della Talent League. Cammarelle: ''Sarà un grande show''

15 settembre 2014 | 15.39
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Il 20 settembre il clou del campionato italiano a squadre ideato dal campione olimpico dei supermassimi

Roberto Cammarelle (Xinhua)
Roberto Cammarelle (Xinhua)

Centotrenta società e 216 pugili di 8 categorie di peso impegnati in 184 match. Sono i numeri della prima edizione della Talent League of Boxing, un vero e proprio campionato italiano a squadre ideato da Roberto Cammarelle, il campione olimpico dei supermassimi a Pechino 2008, la cui finale si disputerà il 20 settembre al Pala Tiziano di Roma. A giocarsi il successo i Falchi Legionari (Lazio) e gli Squali Borboni (Campania), che si affronteranno in 8 incontri (9 in caso di parità) a partire dalle ore 20 con ingresso libero.

L'evento è stato presentato oggi al Palazzo delle Federazioni a Roma, alla presenza del presidente del Coni, Giovanni Malagò, del presidente della Fpi, Alberto Brasca, di Luca Pancalli, assessore alla Qualità della Vita, Sport e Benessere di Roma Capitale, che assieme al Comitato olimpico ha patrocinato l'evento organizzato dalla Federboxe insieme a Cammarelle: "In Italia i campionati italiani non bastavano più allora ho deciso di inventarmi una nuova vetrina -ha affermato l'oro olimpico-. Parliamo di élite, del futuro dell'Italia per i Giochi. La prima edizione è stata un successo vista la qualità degli incontri e la finale sarà un grande spettacolo".

La Talent League ha incontrato da subito i favori del presidente Malagò. "Cammarelle ha detto una parola magica, 'inventare'. Sono felice quando sento questa parola. Le Federazioni hanno il diritto-dovere di inventarsi qualche cosa, non ci possiamo più permettere che sia solo il Coni a farlo: chi sta fermo è perduto. Quindi complimenti per avere cercato di fare qualcosa di nuovo e di diverso, perché la boxe ha bisogno di visibilità".

Quella visibilità richiesta a gran voce dal numero uno della Fpi, Alberto Brasca: "La mission di questa competizione è quella di trovare nuovi talenti, per migliorare le prospettive azzurre in chiave olimpica o di un eventuale passaggio al professionismo. La ricerca del talento è l'ossessione di questa dirigenza. Ne abbiamo già trovati molti, non solo uomini ma anche diverse ragazze, ma non ci accontentiamo".

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