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Bpvi: Bragantini, fusione con Veneto Banca? Tra gennaio e febbraio

19 dicembre 2016 | 14.33
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I vertici di Banca Nuova
I vertici di Banca Nuova

"Si sta lavorando a una fusione tra Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, se questa fusione sarà approvata, come mi auguro, vedremo cosa farà la nuova banca rispetto alle presenza in Puglia, Sicilia e Calabria. Il lavoro è in corso, prima per la fusione 'grande', poi si vedrà cosa fare nelle banche meridionali dove il discorso è ancora tutto a fare" Lo ha detto il neo Presidente di Banca Nuova, Salvatore Bragantini, vicepresidente del Cda di Banca Popolare di Vicenza, incontrando per la prima volta i giornalisti a Palermo. Bragantini, che si è presentato alla stampa con Adriano Cauduro, direttore generale di Banca Nuova e il vice direttore generale, Mario Lio, ha ribadito che la fusione delle due banche potrebbe avvenire "tra fine gennaio e fine febbraio - dice - il resto verrà fatto di conseguenza".

"Al Bpvi c'è stato un cambio importante - spiega Bragantini ai giornalisti - dove è stato nominato amministratore delegato Fabrizio Viola, che si è reso disponibile per questa operazione che prevede la fusione tra Bpvi e Veneto Banca, piano di fusione che sarà sottoposto, tra gennaio e febbraio, all'approvazione. Nell'ambito di questo progetto di fusione, Viola è stato nominato, oltre che ad di Bpvi, anche Presidente del comitato strategico di Veneto Banca. Questo vuol dire che da pochi giorni le due banche venete hanno la guida unitaria, cosa molto importante, perché bisogna avere una direzione di marcia chiara, che fino all'arrivo del dottor Viola non era molto chiara".

Proprio pochi giorni fa la Bce ha chiesto che l'eventuale piano di fusione tra le due banche "sia pronto entro il prossimo 31 gennaio", come ha spiegato Gianni Mion, presidente della Banca Popolare di Vicenza, riferendosi alla possibile fusione tra l'istituto vicentino e Veneto Banca, entrambe gestite ora dal fondo Atlante.

'E' nostra intenzione puntare la nostra attenzione su Banca Nuova'

"In questo contesto è nostra intenzione puntare la nostra attenzione su Banca Nuova - spiega ancora il Presidente dell'istituto di credito - che è radicata in una regione come la Sicilia, che oltre a essere una terra di grandi opportunità è anche terra di grandi complessità. Dobbiamo superare le complessità per sfruttare le opportunità". Bragantini ha poi parlato della eventualità di fusione tra Banca Nuova e Banca Apulia: "In futuro si potrebbe pensare alla fusione delle due banche, se lo riterremo opportuno, oppure no. Vedremo. Prima vogliamo capire e poi decidere e attuare". "Prima di raggiungere una decisione bisogna pensarci bene - dice - e solo poi può essere attuato, questo anche come principio di governo societario".

Alla domanda se sono previsti sportelli in vendita, in vista della eventuale fusione di Banca Nuova con Banca Apulia, Bragantini replica: "Il piano di fusione tra Bpvi e Veneto Banca è allo studio, ma non è un fatto scontato, dopo di che si può decidere sulle altre eventuali fusioni". In Sicilia sono 87 gli sportelli di Banca Nuova con circa 700 dipendenti, come sottolinea il vice direttore generale Mario Lio. Bragantini ha anche detto ai giornalisti i suoi emolumenti: "Prendo 75 mila euro l'anno".

Ha poi spiegato che oggi "il gruppo bancario costo molto e i costi vanno ridotti". E alla domanda se il Gruppo ha intenzione di fare una 'cura dimagrante' Bragantini dice: "Non abbiamo ancora quantificato, ma la filiale deve essere redditizia, altrimenti va chiusa. E questo vale in Sicilia come a Belluno". "L'importante è attenersi a una sana e prudente gestione", spiega.

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