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Brexit, ok Ue al divorzio

25 novembre 2018 | 11.21
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(AFP)
(AFP)

Via libera dai 27 leader dell'Ue all'accordo di divorzio tra Londra e Bruxelles. Ad annunciarlo, via Twitter, è stato il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk dopo il vertice straordinario europeo sulla Brexit. "I 27 dell'Ue hanno approvato l'accordo di divorzio e la dichiarazione politica congiunta sulle relazioni future tra Regno Unito e Unione europea" si legge nel tweet. "Una cosa è certa - ha poi aggiunto Tusk al termine del vertice - rimarremo amici per sempre". Ora la palla passa al Parlamento britannico che dovrebbe votare l'accordo prima di Natale. Per Theresa May la strada è però impervia, visto che la premier britannica non gode della maggioranza per farlo approvare.

JUNCKER: "GIORNO TRISTE"
- L'annuncio di Tusk è arrivato dopo la dichiarazione del presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, che a margine del vertice ha definito l'evento "un giorno triste, non un momento di gioia ma una tragedia, perché un grande Paese lascia l'Unione europea. Ma abbiamo trovato un accordo con la Gran Bretagna, che è il migliore possibile". Per rafforzare il concetto, dopo il vertice, Juncker ha abbandonato il francese per dirlo in inglese. "Chi pensa che respingendo questo accordo potrà averne uno migliore sarà immediatamente deluso" ha sottolineato in un messaggio rivolto ai tories ribelli, che contestano alla premier britannica Theresa May l'intesa raggiunta. Juncker ha anche voluto rimarcare la forte unità mantenuta dai 27 Paesi rimanenti dell'Ue durante tutto il negoziato. E ha dichiarato che l'intesa raggiunta all'ultimo momento su Gibilterra "è buona per la Spagna".

Anche il negoziatore europeo Michel Barnier ha sottolineato in conferenza stampa che "l'accordo è il migliore possibile, date le circostanze". Soddisfatti dell'accordo il presidente francese, Emmanuel Macron, il primo ministro lussemburghese, Xavier Bettel - che citato dalla Bbc ha affermato: "E' un divorzio, non un funerale" - e il premier italiano, Giuseppe Conte: "Non possiamo essere contenti, c'è una qualche nota di tristezza - ha detto - ma siamo anche confidenti che quando si concluderà questo percorso avremo un partenariato strategico e privilegiato con il Regno Unito".

SALVINI - "Se c'è un voto, il voto va sempre rispettato, ma l'Europa ora deve farsi un esame di coscienza perché in ogni caso la Gran Bretagna era uno dei Paesi che aveva più vantaggi dall'appartenenza all'Unione, pur avendo tenuto la sua moneta, quindi se un Paese così importante ha deciso di uscire evidentemente a Bruxelles qualcuno ha sbagliato qualcosa" ha poi detto il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini, in un'intervista all'AdnKronos. "Ne ho parlato sia con Conte che col ministro degli Esteri - va avanti Salvini - quel che mi interessa ora è tutelare i 700mila italiani che sono là e le imprese italiane che lavorano" in Gb. "Poi loro hanno fatto la loro scelta ed era giusto assecondarla...".

MAY SODDISFATTA - Dal canto suo, Theresa May non ha condiviso la tristezza degli altri capi di Stato: "Molti colleghi europei sono tristi e anche molti miei connazionali nel Regno Unito, ma credo che sia il momento di fare un passo avanti - ha affermato la premier britannica -. Sono ottimista sul futuro del nostro Paese, rimarremo amici con l'Europa. Lasciamo l'Unione europea ma non l'Europa e continueremo ad avere buoni rapporti". L'accordo siglato a Bruxelles, ha osservato ancora May è "il migliore possibile e 'unico accordo sul tavolo" e il Parlamento britannico dovrebbe approvarlo. Si "voterà su questo prima di Natale e deciderà se scegliere  la strada di un futuro luminoso o se aprire le porte a un futuro incerto e diviso per il Paese".

DUP DELUSO - Il Dup, invece, si è detto "deluso" della decisione della premier britannica di procedere con l'accordo. Per la leader del partito unionista nordirlandese, Arlene Foster, l'accordo "va contro tutto quello che il Dup ha promesso", ha detto citata dalla Bbc. Il Dup, che sostiene dall'esterno il governo di minoranza della May è contrario alla clausola di "backstop" che dovrà garantire il mantenimento di una frontiera aperta fra Irlanda e Irlanda del Nord. Il timore degli unionisti è che si arrivi in futuro a una frontiera commerciale nel mare d'Irlanda, separando l'Irlanda del nord dal resto della Gran Bretagna.

COSA PREVEDE L'ACCORDO

LE CONCLUSIONI DEL VERTICE - Il Consiglio europeo, si legge nelle conclusioni del vertice "sostiene l'accordo sull'uscita del Regno Unito dall'Unione europea e invita la Commissione, il Parlamento e il Consiglio a intraprendere i passi necessari per assicurare che l'accordo possa entrare in vigore il 30 marzo 2019, in modo da garantire un'uscita ordinata" della Gran Bretagna dall'Unione europea. I 27 leader hanno approvato inoltre la dichiarazione politica che delinea il quadro per le future relazioni fra Londra e Bruxelles. Il Consiglio "ribadisce la determinazione dell'Unione di avere una partnership più stretta possibile con il Regno Unito" in linea con la dichiarazione politica. L'approccio della Ue continuerà a essere definito dalle posizioni e dai principi definiti nelle linee guida concordati dal Consiglio europeo.

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