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Brilla Piazza Affari, bancari sotto i riflettori

11 febbraio 2019 | 19.38
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Avvio di settimana con il segno più per il listino di Piazza Affari, rinfrancato, dopo due sedute in territorio negativo, dalla buona intonazione del comparto bancario e dalla discesa dello spread Btp-Bund sotto la soglia dei 280 punti base. Nonostante il risultato delle elezioni amministrative abruzzesi, che hanno sancito il sorpasso leghista ai danni del Movimento 5 Stelle, il differenziale Italia-Germania ha capitalizzato il balzo messo a segno dal rendimento dei titoli 'made in Germany' (+36% in un giorno). Indicazioni negative per il nostro Paese sono arrivate da un report di JPMorgan. Dopo la Commissione europea, che qualche giorno fa ha tagliato la stima sulla crescita del Pil di un punto percentuale allo 0,2%, la banca statunitense oggi ha fatto sapere di attendersi nell'anno corrente un calo della ricchezza prodotta dello 0,3%.

La contrazione del Pil è destinata a riversarsi sul rapporto deficit/Pil, atteso al 2,8%, e sul debito/Pil, che dovrebbe passare dal 132 al 133,5 per cento. A Milano, dove il Ftse Mib ha terminato con un +1,21% a 19.586,56 punti, come detto è stato il comparto bancario a mostrare i muscoli: il Banco BPM ha segnato un +7,03%, UniCredit ha chiuso con un +1,88%, Intesa Sanpaolo ha segnato un +1,23% e Ubi Banca un +2,96%. Indicazioni positive per le banche del Belpaese sono arrivate dalle comunicazioni della Banca centrale europea in tema di coefficienti patrimoniali, i 'paletti' per il 2019 sono inferiori ai coefficienti registrati dagli istituti a dicembre, e dai numeri diffusi da Bankitalia, secondo cui i crediti in sofferenza a fine 2018 si attestavano al livello minimo dal luglio del 2011. Denaro anche su Azimut (+3,98%), dopo che l'amministratore delegato Giuliani ha rimarcato l'interesse a una scalata sul capitale della holding da parte di altri player delle gestioni patrimoniali, e Juventus (+3,07%), che grazie alla vittoria di ieri ha nuovamente incrementato il suo vantaggio sulla diretta inseguitrice, il Napoli.

Tra gli industriali, rimbalzo fallito per Fiat Chrysler Automobiles (-0,38%, unico segno meno del listino principale), chiamata al riscatto dopo una settimana di netta flessione dopo un outlook 2019 sotto le attese, e +1,33% di Leonardo che ha capitalizzato i rumor su una commessa in arrivo dalla marina statunitense. Fuori dal listino principale spicca il -20,7% di D'Amico, crollata dopo l'annuncio di un aumento di capitale da 60 milioni di dollari. Sul mercato valutario eurodollaro ancora in flessione (-1,39% nelle ultime cinque sedute) a 1,1278 (-0,37%), minimo da novembre, mentre tra le commodity segnaliamo il -1,3% del Brent a 61,3$/barile (in collaborazione con Money.it).

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