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Belgio: Fiorella Mannoia, loro ammazzano noi e noi ammazziamo loro

23 marzo 2016 | 18.57
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Fiorella Mannoia
Fiorella Mannoia

"Devo constatare che siamo in guerra, loro ammazzano noi e noi ammazziamo loro, questo è davanti agli occhi di tutti. Questa è una nuova guerra, noi li ammazziamo in modi diversi e loro hanno il loro modo di ucciderci. I nostri morti per i loro". A parlare, in una lunga intervista rilasciata al programma di Rai Radio2 'Un Giorno da Pecora' è Fiorella Mannoia, che oggi è stata ospite di Giorgio Lauro e Geppi Cucciari.

Il punto al quale siamo arrivati "è il risultato dell’andare in giro per il mondo a destituire presidenti, a metterci nelle condizioni di farci odiare. Abbiamo bombardato un paese sovrano e abbiamo destituito Gheddafi, lasciando la Libia nel caos più totale. Ora ne stiamo pagando le conseguenze. Chi le paga sono i cittadini comuni". Giorgio Lauro e Geppi Cucciari chiedono alla cantante se sia spaventata: "Ho paura certo, come tutti i cittadini. Ma non mi blindo dentro casa, non lo farò questo". Certo ieri "sono stata sorpresa nel vedere dei pazzi che si fanno esplodere dentro un aeroporto, non mi fa piacere, penso a quei disgraziati che domani potremmo essere noi".

Ci sono giustificazioni per questi terroristi? "No, non c’è giustificazione quando si ammazzano degli innocenti, ma siamo in guerra, questa è una guerra". In Siria "ci sono migliaia di cittadini morti uccisi da bombardamenti, loro non sono essere umani innocenti come noi? Bisogna avere la stessa pietà per i nostri morti come per i loro. La comunicazione non li mette sullo stesso piano: quando accadono cose in occidente ci spaventiamo, ma anche quelle sono famiglie".

L’Isis? E' una risposta a questo squilibrio o è una formazione terroristica? "Sono dei terroristi, armati non si sa da chi. Noi siamo così ben equipaggiati, non capisco come facciamo a farci mettere sotto scacco da un pugno di uomini. Non so cosa ci sia sotto".

Cosa intende dire? "Non sono cospirazionista, né visionaria, ma certo che è strano tutto questo: non si riesce a tenere sotto controllo un pugno di esaltati".

Al termine dell’intervista a Radio2, la Mannoia ha fatto una considerazione finale, chiedendosi e chiedendo: "Sono 15 anni che siamo in guerra: in Afghanistan, in Siria, in Libia, in Iraq. E che cosa abbiamo ottenuto? I Talebani li abbiamo sconfitti? No. In Libia? Abbiamo ottenuto il caos più totale, Gheddafi era un dittatore ma era un affare del popolo volersi liberare di quel dittatore, perché ci siamo andati noi?".

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