"L'Amaro del Duce è buonissimo". Ferdinando Polegato è uno dei produttori dell'Amaro del Duce, finito al centro delle polemiche per la presenza nella kermesse culinaria 'Gusti di frontiera'. La 'novità' è stata aspramente criticata, tra l'altro, da esponenti del Pd. "Più si arrabbiano, meglio è", dice Polegato a La Zanzara. "Abbiamo tirato fuori una ricetta del '22, cosa ci potevo mettere sopra?", aggiunge. "Abbiamo pubblicizzato un prodotto italiano con il duce come testimonial? Certo. Considero il duce il più grande politico italiano? Sì". L'amaro del duce fa apologia? "No, non è apologia". "Parto per Predappio per il discorso dell'Amaro del Duce a Predappio. Vado a pregare per Mussolini e apro un banchetto...", dice ancora.
Sul sito, il prodotto viene presentato come "un'idea originale ed unica di Polegato e Lunardelli per rimarcare ed esaltare il marchio Italiano ed il 'Prodotto in Italia' e chi non è più rappresentativo di Benito Mussolini chiamato il Duce... che a parte meriti e demeriti (non siamo qui a giudicare o a fare politica) si impegnava per onorare e stimolare il prodotto in Italia in tutti i settori del lavoro e della produzione artigianale ed Italiana", scrivono i produttori. "Tutto ciò l'etichetta rappresenta ... ma dietro di essa c'è una ricerca della Tradizione, del nostrano e del genuino, e così con la collaborazione della Distilleria De Mezzo è stata recuperata una antica ricetta di famiglia di un Amaro del 1922 e rinfrescata oggi nel 2019 con una nota frizzante di zenzero su una base di arancia amara, liquirizia ed altre erbe aromatiche e Radici".