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Buffagni: "Un errore richiesta Lombardia su riaperture"

15 aprile 2020 | 21.58
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Il viceministro allo Sviluppo Economico: "Andare in ordine sparso rischia di alimentare confusione nei cittadini". Fontana risponde: "Ha male interpretato"

Foto Fotogramma
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"La richiesta della Regione Lombardia di avere il via libera alle attività produttive a partire dal 4 maggio è un errore. Da sempre Fontana ha sostenuto una linea rigorosa e fortemente restrittiva e invece oggi, sorprendentemente, decide - non si comprende sulla base di quali dati - di aprire. Andare in ordine sparso rischia di alimentare confusione nei cittadini e nelle imprese che invece esigono chiarezza". Lo sottolinea il viceministro allo Sviluppo Economico, Stefano Buffagni.

"Non si può in nessun modo pensare di strumentalizzare politicamente un tema come quello - così delicato - della riapertura del Paese. Parliamo di una regione, la mia, che ha pagato uno dei prezzi più alti al mondo per numero di vittime, sofferenze e sacrifici. Sostituirei le D della Regione con 4 C: calma, coerenza, coscienza e criterio".

Le parole di Buffagni sono state commentate in serata dal governatore lombardo Attilio Fontana, con una precisazione: il viceministro "ha male interpretato quello che diciamo, noi non ci permettiamo di parlare di attività produttive, che sono competenza del governo centrale, sottratta a ogni nostra possibile valutazione. Noi parliamo di graduale ripresa delle attività ordinarie che sarà concordata con il Governo".

"Credo che sia giusto iniziare a pensare iniziare a pensare come ci si dovrà attrezzare per convivere con questo virus -continua Fontana a Stasera Italia su Rete 4-. Ad oggi, non essendoci un vaccino che lo può sconfiggere, dovremo pensare a una vita in presenza del virus. Con una serie di precauzioni, ma non possiamo continuare a rimanere completamente chiusi come siamo in questo periodo".

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