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Bugo contro Morgan, la "verità" del direttore d'orchestra

09 febbraio 2020 | 13.27
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Bugo contro Morgan, la

"Non avrei mai ne voluto, né immaginato di finire in una tale polemica, ma essendo stato, sia protagonista del fatto, che citato più volte a sproposito, ho il dovere di far chiarezza". A scrivere "la verità" sul caso Bugo-Morgan è Simone Bertolotti, direttore d’orchestra, produttore e coautore del brano 'Sincero', che su Facebook ha pubblicato ieri un lungo post indirizzato a Red Ronnie - autore di una intervista telefonica a Morgan - "per replicare in modo onesto e comprovabile, alle dichiarazioni del tutto irreali divulgate da Marco Castoldi (in arte Morgan). È giusto che si sappia la verità - scrive -. E la verità ha un solo modo di essere fornita: dimostrandola".

"Io e Andrea Bonomo - racconta - abbiamo iniziato a lavorare al disco di Bugo orami quasi due anni fa, in questo tempo Andrea fa sentire a me e l’artista il brano in questione, ci convince ma abbiamo perplessità sull’efficacia delle strofe cantate dallo stesso Bugo. Pensiamo che stilisticamente Morgan sia perfetto. Bugo lo contatta e dopo diversi tentativi andati a vuoto, Morgan viene a cantare nel mio studio, quello che oggi si sente nelle radio, senza apporre nessuna modifica sostanziale. A testimonianza di questo c’è un deposito pregresso, così come la traccia audio originale senza la presenza di Morgan. Questo a sottolineare come Morgan, non abbia minimamente preso parte alla scrittura, ma gli sia stato concesso di firmare".

A quel punto il brano, spiega ancora Bertolotti, si pensa possa diventare non solo un buon singolo, ma anche una canzone da candidare al Festival di Sanremo. Stando alle parole del direttore d'orchestra, Morgan "accetta di buon grado, chiedendo come condizione di firmare il brano in quanto cantautore". In seguito la canzone viene selezionata dalla commissione dell'Ariston. Da quel momento, però, iniziano i problemi, "una serie di vicende al limite del sopportabile, che sono sfociate in tentativi di sabotaggio continui, ricatti ed atti vandalici nel mio studio".

"Morgan lamenta di non aver preso parte alla realizzazione di 'Sincero', ma non ricorda di dire - spiega - che c’è stata massima disponibilità da parte di tutto il team creativo. Disponibilità che ha infangato, non presentandosi agli appuntamenti in studio, ripetutamente. Sempre per quanto riguarda l’arrangiamento del brano da portare al festival, è accaduto - accusa - che Morgan proponesse una versione sinfonica e senza ritmica, completamente non pertinente con la natura della canzone, scelta ed approvata dal direttore artistico e tutta la commissione. Nonostante ciò, l’etichetta ha presentato la proposta di Morgan, che è stata bocciata dalla commissione stessa, perché non in linea con il brano approvato. L’accordo iniziale tra Bugo e Morgan era che io mi sarei occupato dell’inedito, mentre Morgan della cover".

"Parlando quindi della cover - scintilla che ha fatto esplodere il caso sul palco -, è il caso che si faccia chiarezza. Partiamo dalla scadenza della consegna delle partiture, fissata per il 10 Gennaio, e non rispettata da Morgan. Dopo diverse settimane di ritardo arrivano delle partiture da parte di Morgan che non vengono approvate dall’intera orchestra di Sanremo, oltre che dal direttore residente Leonardo De Amicis, perché tecnicamente scritte in modo del tutto incompetente. Errori armonici, e di impossibile lettura tecnica da parte degli orchestrali", rivela.

Per questo Morgan, punta il dito Bertolotti, "accusa un fantomatico sabotatore delle sue partiture, ma la verità (comprovabile da innumerevoli mail, messaggi whatsapp e file audio) è che le partiture incriminate siano esattamente quelle consegnate dallo stesso. Alla prima prova al teatro Ariston l’orchestra contesta le parti quindi non esegue la cover. A distanza di una settimana, viene fissata la seconda ed ultima prova in cui Morgan assicura di arrivare con le parti sistemate, grazie al supporto del maestro Corvino".

"La realtà - scrive ancora il direttore d'orchestra - è che si presenta con partiture pressoché identiche a quelle contestate se non per pochi dettagli non sostanziali. L’orchestra suo malgrado cerca di eseguire questa partitura, per cinquanta minuti, sotto lo sguardo imbarazzato del direttore artistico, degli autori e del direttore residente. Gli viene chiesto quindi di cambiare l’arrangiamento per impossibilità da parte dell’orchestra di eseguire, e per una oggettiva bruttezza dello stesso.

A questo punto, quasi per disperazione - continua - io e Andrea Bonomo in una notte scriviamo un arrangiamento salvagente per paura che Morgan si presentasse con l’ennesimo arrangiamento contestabile. A festival iniziato, il pomeriggio delle prove in cui si sarebbe eseguita la cover, Rai, con eccezionale disponibilità, ci concede un tempo maggiore, visti i ritardi madornali e l’inconcludenza. Morgan fa attendere per la milionesima volta l’orchestra e Bugo, per più di 40 minuti, non considerando la diretta imminente della sera stessa. Le prove sono imbarazzanti e l’esecuzione ne è una dimostrazione tangibile. Non ci si improvvisa direttori d’orchestra. La sera della diretta, Bugo disorientato dai continui cambiamenti di Morgan, e dall’impossibilità di pianificare la performance, canta tutto il brano. E l’arrangiamento prende l’ultimo posto a causa della totale mancanza di rispetto e professionalità di Morgan".

Poi il giudizio: "Non voglio neppure commentare quanto successo la sera dell’eliminazione, perché troppo palese e non interpretabile. Non c’è giustificazione. Da una parte - l'accusa - un violento che offende il proprio partner e tutte le persone coinvolte (telespettatori compresi) e dall’altra, un ragazzo che fa l’unica cosa possibile: difendere la propria dignità, di uomo ed artista. Ho avuto l’ingrata responsabilità di dover fermate la musica di Sanremo - conclude -, ma per certe cose, è necessario avere il coraggio di fare silenzio".

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