A redarlo studenti di due scuole della regione
Riconoscere il bullismo. Non essere indifferenti nei confronti degli atti di bullismo. Non lasciare sola la vittima. Spronare la vittima a reagire. Non lasciare impunito il bullo. Denunciare il bullo. Creare relazioni di amicizia contro il bullismo. Creare un’alleanza educativa tra famiglia e scuola. Imparare l’autocontrollo. Dare il buon esempio. Sono le 10 regole che i ragazzi della scuola media Meucci di Torino e dell’Istituto Lagrangia di Vercelli hanno esposto oggi in aula a Palazzo Lascaris, alla presenza del presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia, del presidente della Giunta Alberto Cirio, dei consiglieri e assessori regionali (VIDEO).
Al momento di confronto tra adulti e studenti organizzato dal Consiglio regionale del Piemonte in occasione della Giornata nazionale contro il bullismo e cyberbullismo che si celebrerà il prossimo 7 febbraio hanno partecipato anche la garante per l’infanzia e l’adolescenza Ylenia Serra, il presidente del Corecom Piemonte Alessandro De Cillis, Elena Ferrara e Maria Cecilia Micheletti dell’Ufficio scolastico regionale e il sostituto procuratore della Procura minorile Marta Lombardi.
"Il bullismo è un problema molto grave, che ci riguarda tutti - hanno sottolineato i ragazzi intervenuti all’iniziativa - per questo, abbiamo pensando a cosa potremmo fare per combatterlo e contrastarlo abbiamo preparato un decalogo da condividere tra compagni, con insegnanti e genitori".
"Servono risposte concrete ed efficaci per i cittadini e in particolare per i più deboli, in questo caso bambini e adolescenti - ha ribadito il presidente del Consiglio Allasia - le istituzioni hanno il dovere di occuparsi di questi fenomeni sempre e non soltanto quando una drammatica notizia di cronaca riaccende i riflettori sulla questione. Per questo il Consiglio ha approvato nel 2018 una legge tra le più avanzate a livello nazionale, con l’obiettivo di avere informazioni di contesto e capire gli ambiti di prevenzione e intervento". "Un ruolo fondamentale lo deve esercitare senz’altro la scuola che è, e deve essere, il luogo della solidarietà, dell’inclusione e della condivisione. Ritengo - ha concluso Alladia - sia importante creare quindi percorsi che stimolino lo sviluppo di idee e progetti, per costruire reti di protezione efficaci per i nostri giovani e per dire tutti insieme ‘no’ ad ogni forma di bullismo".
"Meno bulli nelle istituzioni, a scuola, in macchina, sul lavoro e nella vita di tutti i giorni", e’ l’appello che il presidente del Piemonte, Alberto Cirio ha rivolto in aula sottolineando che "al decalogo letto dai ragazzi manca un unico punto: che siano i grandi a dare l’esempio. Dobbiamo tutti farci un esame di coscienza perché tutti, ogni tanto, rischiamo di fare i bulli, tra i banchi del Consiglio regionale, al semaforo o nella vita quotidiana". "E importante che in quest’ottica, istituzioni, scuola, forze dell’ordine e di giustizia continuino a collaborare poiché per ogni vittima c’è anche un bullo che è necessario rieducare. Il Piemonte si è dotato di una legge all’avanguardia su questo tema, ma le leggi da sole non bastano se non vengono rese vive dai comportamenti", ha concluso Cirio.