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Busta sospetta indirizzata a Grasso, la Procura di Palermo apre un'inchiesta

24 aprile 2014 | 16.31
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Busta sospetta indirizzata a Grasso,  la Procura di Palermo apre un'inchiesta

La Procura di Palermo ha aperto un'inchiesta su una busta sospetta indirizzata al Presidente del Senato, Pietro Grasso, intercettata dal centro meccanografico delle Poste.

Nella busta c'era un manoscritto di quattro pagine formato A4. La Procura sta indagando per risalire all'autore del testo. All'interno della busta gialla c'era, inoltre, un flaconcino con la scritta ''orange'' simile ai campioni di profumo con all'interno un liquido giallo che verrà analizzato dalla Polizia scientifica.

Non si trattava dunque di un oggetto metallico, come appreso in un primo momento e confermato dalla Procura, ma di un flacone di vetro.

Sul plico c'era l'indirizzo palermitano del presidente Grasso. Sembra che all'interno ci fossero anche delle minacce indirizzate all'ex magistrato

La busta è stata recapitata al centro di smistamento di via Ugo La Malfa, a Palermo, dove gli operatori, dopo aver effettuato una scansione ai raggi X, hanno ritenuto di avvisare la Polizia. Come mittente la missiva aveva ''I cittadini onesti di Palermo''.

Grasso, parlando con i giornalisti a palazzo Madama poco prima dell'inizio di un convegno, alla domanda se si possa mettere in relazione questo fatto con il plauso espresso mercoledì al governo per la declassificazione degli atti e con la sua ribadita convinzione della necessità di istituire una commissione parlamentare sulle stragi, ha replicato: "I fatti si possono mettere cronologicamente in successione, ma il rapporto di causa-effetto è difficile poterlo tirar fuori. Non c'è dubbio che c'è stata una successione cronologica. Adesso saranno le indagini in corso a chiarire gli aspetti".

"Pare - ha proseguito - che si tratti di un testo abbastanza complesso, quattro pagine e mezzo. Mi hanno detto, senza voler rivelare alcunché di istruttorio - la lettera è stata sequestrata come corpo di reato - ma ci sarebbero delle minacce nei confronti di mia moglie, dei miei familiari".

"Addirittura - ha continuato - si parla di acido in faccia, di cecchini appostati vicino casa capaci di colpire anche a distanza un centesimo di euro... Sono queste, fra le altre, le cose che mi hanno detto vi sarebbero scritte". Alla domanda se alla luce dell'accaduto sia preoccupato, da ex Procuratore nazionale antimafia Grasso taglia corto: "Figuriamoci, per me è ordinaria amministrazione, è una delle tante. E poi pare che sia addirittura farneticante perché pare che metta insieme delle cose riprese dai giornali".

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