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'Caccia' ai funghi, l'esperto: "Ecco quali cercare" - Foto

13 ottobre 2021 | 13.19
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Nicolò Oppicelli, micologo e direttore scientifico del Gruppo Micologico cebano, all'Adnkronos: "Non affidatevi ai social per sapere se sono velenosi"

(Foto Nicolò Oppicelli)
(Foto Nicolò Oppicelli)

La stagione per i 'cacciatori di funghi' non è stata delle migliori. La scarsità di precipitazioni tra agosto e settembre non ha creato le giuste condizioni, ma le piogge dei giorni scorsi sembrano aver salvato, almeno in parte, la raccolta. Ed è così scattata nei boschi italiani la caccia a finferli, trombette, chiodini e porcini. Ma sempre con le giuste precauzioni. A fare il punto con l'Adnkronos sulla stagione in corso è Nicolò Oppicelli, micologo e direttore scientifico del Gruppo Micologico cebano. (FOTO)

"La mancanza di pioggia nei mesi più importanti per la produzione dei funghi nei boschi, come settembre, unita alla concentrazione dei fenomeni piovosi in poche giornate e con grande intensità, non ha creato ad oggi le migliori condizioni per la produzione di funghi più ricercati come i porcini o di tutte le altre specie di funghi raccolti, sia a scopo gastronomici, sia a scopo scientifico".

Nonostante ciò, per gli appassionati e i golosi, "in questo periodo dalla media montagna fino alla macchia mediterranea tutti i tipi di boschi di latifoglie e conifere sono adatte alla ricerca". E sono moltissime le specie di funghi commestibili che si possono trovare. "I più noti e ricercati nel periodo autunnale - dice l'esperto - sono le 4 varietà di porcini, i galletti o finferli, le mazze da tamburo, l'ovolo buono e a breve, con l'ingresso dell'aria fredda, anche le famigliole buone o chiodini. Poi ci sono anche tutta una specie di funghi eduli, come i cardoncelli o i lardaioli, che vengono raccolti solo in alcune località della nostra Penisola". (FOTO)

Ma i funghi non sono tutti buoni. Esistono infatti alcune specie tossiche che possono portare anche alla morte. E su da qui l'appello di Oppicelli a consumarli "sono quando si è certi della loro commestibilità e in caso di qualsiasi dubbio non affidarsi per alcun motivo alle applicazioni o ai gruppi social. Per certificare un raccolto certificato al consumo alimentare esiste un servizio gratuito delle Asl delle Regioni o i gruppi micologici sparsi sul territorio". Altra cosa di vitale importanza è quella che "per andare per funghi occorre prudenza, serve un'adeguata attrezzatura, come ad esempio calzature a suola rigida e vestiario a stradi visibile, scorta di acqua e cellulare carico per chiamare soccorsi".

Detto questo, ogni persona può raccogliere funghi ma osservando determinate normative, che possono essere nazionali, regionali, comunali o consorziali. "Una giungla", secondo Oppicelli per il quale di fatto "prima di andare alla raccolta di funghi bisogna verificare la normativa vigente della regione o comune nel quale si intende andare e attenersi alle relative norme in merito. Importantissimo non andare nelle ore notturne".

Infine un segreto per una proficua raccolta. "Andare nei boschi con lo spirito di fare una passeggiata nella natura. Se sappiamo osservare i dettagli del sottobosco e leggere con tranquillità l'ambiente che ci circonda, probabilmente riusciremo a trovare qualche fungo in più perché avremo il colpo d'occhio che ci svela la sfumatura in mezzo alle foglie di castagno".

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