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Ambiente: 'Tornado tour', cacciatori italiani di tempeste negli Usa

12 maggio 2015 | 15.06
LETTURA: 4 minuti

Fino al 28 maggio una squadra di meteorologi, esperti e appassionati percorreranno le praterie degli Stati Uniti per osservare il fenomeno

Ambiente: 'Tornado tour', cacciatori italiani di tempeste negli Usa

Sono potenti e spaventosi, ma nonostante la loro furia c'è chi non può resistere al loro fascino e dà loro la caccia: i tornado finiscono nuovamente nel mirino degli 'stormchaser', i cacciatori di tempeste pronti a rischiare la loro vita per documentare e studiare le trombe d'aria e avvicinarsi il più possibile allo spettacolo della natura. Sabato prossimo un gruppo di 'cacciatori' italiani partirà dall'Italia alla ricerca della 'tempesta perfetta': l'iniziativa si chiama Tornado Tour ed è organizzata da 3BMeteo. Fino al 28 maggio un team di meteorologi, esperti di trombe d'aria e appassionati percorreranno le praterie degli Stati Uniti centrali per osservare e studiare il fenomeno. Il tutto sarà trasmesso in streaming sul portale della stazione meteorologica e sui social network.

"Arriveremo in Usa il 17 e partiremo per la caccia. Grazie alla nostra strumentazione, cercheremo di capire attraverso i dati dove e quando si formeranno i Tornado e li seguiremo", dice all'Adnkronos Paolo Corazzon, meteorologo di 3BMeteo e membro del team. "Il nostro obiettivo non è soltanto quello di documentare, filmare e fotografare i tornado - continua - ma con i dati raccolti vogliamo capire il funzionamento e la formazione di queste tempeste, per poter raffinare sempre di più gli strumenti di previsione".

Del team fa parte anche Andrea Griffa, di professione medico, per passione cacciatore di tempeste. "Nel 2007 ho cominciato a organizzare questi tour dall'Italia insieme ad alcuni appassionati. Dal 2013 è nato il sodalizio con 3BMeteo, per rendere il tour più strutturato e mettere in campo le risorse dei meteorologi". Madre natura non si controlla, e il successo non è assicurato. "Il primo anno mi è capitato di non vedere nessuna tempesta", continua Griffa. "Dipende, ci sono anni in cui ne abbiamo visti tanti e altre volte pochi. Questo non è prevedibile".

Nelle edizioni precedenti l'iscrizione era aperta al pubblico. Quest'anno il tour è limitato a pochi appassionati. "Abbiamo messo un tetto per questioni di sicurezza, è difficile agire con velocità quando ci sono tante persone", spiega Paolo Corazzon.

Per fare lo 'stormchaser' conta soprattutto la passione. "Non esiste un 'patentino' da cacciatore di tornado" continua il meteorologo. "Bisogna avere una certa preparazione in ambito meteorologico, ma per il resto è soprattutto una formazione data dall'esperienza su campo. Unendo le forze riusciamo a essere nel luogo giusto al momento giusto". "Quando arrivi sul posto ti sembra di sapere tutto in teoria sui tornado. Poi però il cielo diventa nero, partono le sirene dei paesi vicini, la gente sparisce dalle strade e si nasconde. Un momento di grande tensione, ma anche di forte adrenalina" racconta Corazzon.

In Italia il fenomeno dei tornado è molto più contenuto rispetto agli Stati Uniti, ma sta crescendo. "Nel nostro Paese abbiamo circa una decina di tornado all'anno in media", spiega il meteorologo. "In Italia 'cacciare' i tornado comporta delle difficoltà logistiche importanti, non abbiamo le praterie sconfinate dell'America. Inoltre gli Stati Uniti credono molto più ai meteorologi rispetto a noi" conclude Corazzon. "C'è una grande stima, perché sanno che il loro lavoro può salvare delle vite".

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