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Cagliari, circolare ospedale: "Stop a ricoveri programmati per far posto a migranti"

15 dicembre 2016 | 22.12
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Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)

"Una circolare choc del direttore dei Presidi Ospedalieri di Cagliari, un documento ufficiale ma riservato con oggetto: bloccare ricoveri programmati e dimissione pazienti dimissibili". La denuncia è del deputato di Unidos Mauro Pili che pubblica una circolare del 13 dicembre 2016 firmata dal Direttore Medico dei Presidi Ospedalieri dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Cagliari che recita testualmente: "In previsione dello sbarco dei migranti previsto per la giornata di oggi (l’arrivo di 858 migranti con Nave Dattilo, ndr), si invitano le SS.LL. a voler provvedere a bloccare i ricoveri programmati e a dimettere i pazienti dimissibili, al fine di poter affrontare l'eventuale emergenza".

La circolare era destinata ai direttori degli Ospedali San Giovanni di Dio e del Policlinico Universitario.  "Una comunicazione imposta dall'assessorato della Sanità di una Regione allo sbando – afferma Pili - che arriva a pianificare lo sfollamento degli ospedali, mandando a casa i pazienti che risultano ricoverati per un motivo, altrimenti non dovrebbero essere ricoverati, e rispedire a casa coloro per i quali era pianificato il ricovero. Non ci sono commenti. E nemmeno troppe interpretazioni. Si tratta di una gestione scandalosa che conferma la totale incapacità a governare tali emergenze e soprattutto l’inadeguatezza della struttura sanitaria".

Secondo Pili si tratta di "un atto che rasenta la follia e la degenerazione gestionale di questa partita immigrazione: nessuna seria pianificazione con prefetture che danno l’assenso senza aver in alcun modo la certezza della più elementare logistica. E' evidente che con questa circolare i casi sono due: o si afferma che i pazienti vengono trattenuti indebitamente in ospedale oppure –prosegue Pili - si chiede che vengano dimessi prematuramente rispetto alla prognosi precedente".  

"L’organizzazione dell’accoglienza non può essere gestita con tale pressapochezza. Come si può dare l’assenso al trasferimento in Sardegna di tanti migranti senza aver verificato le più elementari esigenze dell’accoglienza, a partire da quella sanitaria? Se si devono dimettere i pazienti sardi per far spazio ai migranti – conclude Pili - significa che non esistono le strutture idonee e i numeri sufficienti per garantire una seria accoglienza".

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