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Cagliari, truffa per 7 mln a danni Stato: Gdf denuncia 7 imprenditori

16 aprile 2014 | 17.42
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Cagliari, truffa per 7 mln a danni Stato: Gdf denuncia 7 imprenditori

I militari della Guardia di Finanza del Comando provinciale di Cagliari hanno notificato l'avviso di conclusione indagini, a firma del p.m. Liliana Ledda, nei confronti di 7 soci ed amministratori di una società di Nuraminis (Ca), dichiarata fallita nel 2009, tutti indagati per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, bancarotta fraudolenta, ricorso abusivo al credito e frode fiscale per un controbuto di 7,1 milioni ricevuti dal Mse.

L'indagine della Gdf ha permesso agli uomini del Nucleo di polizia tributaria di rilevare il ''grave dissesto finanziario della societa', che ammonta ad oltre 9,8 milioni di euro, frutto della mala gestione dei soci ed amministratori posta in essere attraverso la distrazione di beni e denaro per oltre 6,7 milioni di euro, l'emissione e l'utilizzo di fatture gonfiate per circa 4 milioni di euro nonche' l'ideazione di insidiosi artifizi contabili e bancari, con dissimulazioni documentali e l'interposizione fittizia di diverse società'' con sede in provincia di Cagliari ed una in quella di Arezzo.

I finanziari hanno anche accertato che il principale intento della compagine sociale della società era di ottenere illecitamente contribuzioni pubbliche e finanziamenti bancari per poi condurre la societa' all'insolvenza ed al conseguente fallimento. Originariamente costituita al fine di creare nuova occupazione e realizzare in Sardegna un innovativo e tecnologico stabilimento di produzione di prefabbricati in calcestruzzo per l'edilizia, nel 2004 la societa' aveva ottenuto, dal Ministero dello sviluppo economico, un contributo comunitario di 7,1 milioni di euro.

Gli investigatori hanno rilevato che per ''l'ottenimento del suddetto finanziamento pubblico erano state perpetrate diverse tipologie di frode: dalla predisposizione di falsi documenti fiscali con i quali venivano sovrafatturati i costi per l'acquisto di un terreno e per la realizzazione dello stabilimento e delle opere murarie, alla formalizzazione di dichiarazioni attestanti fraudolentemente l'acquisto di attrezzature nuove, fatturate per diversi milioni di euro da parte della consorella e socia di Arezzo, in realta' vetuste e utilizzate da tempo''.

Tutti i soci e gli amministratori sono stati denunciati per truffa aggravata mentre l'ingente danno erariale provocato alle casse statali per l'indebita percezione di fondi pubblici e' stato segnalato alla procura regionale della Corte dei conti per l'avvio dell'azione risarcitoria.

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